“La speranza siamo noi, quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo ogni forma di ingiustizia”

David Sassoli

 

Con l’Italia che va avanti per essere più giusta e competitiva

È l’idea di Italia che italiane ed italiani scelgono con il voto di domenica 25 settembre.
L’idea che il Partito Democratico propone è chiara: l’Italia democratica e progressista.

È una comunità che ridà dignità al lavoro, che progetta uno sviluppo sostenibile, che si rafforza se tutte e tutti hanno diritti e cittadinanza, che continua a costruire l’Europa.

La scelta è cruciale: riguarda il futuro dell’Italia e il destino dell’Unione Europea, non solo il prossimo governo.
La vita delle persone e delle famiglie si sta misurando con cambiamenti epocali, segnati dalla pandemia e dal conflitto in Europa, che hanno rimesso in discussione i fondamentali, nella vita quotidiana, nel lavoro, nella scuola e sono soltanto nella politica.

Votare e invitare a votare domenica per la lista del Partito Democratico è scegliere l’Italia che va avanti per essere più giusta e competitiva.

Grazie ai fondi del PNRR che la credibilità dell’Italia con il PD ha conquistato, ora è possibile. Miliardi di euro per creare lavoro attraverso nuovi servizi digitali e sviluppo verde.

Il Partito Democratico considera, infatti, la transizione ecologica un’opportunità per uno sviluppo sostenibile ed equo: investire subito, da oggi, nell’energia pulita è tre volte strategico:
– contrasta o cambiamenti climatici, abbattendo le emissioni di CO2;
– consente la riduzione strutturale del prezzo delle bollette per famiglie e imprese e crea nuovi posti di lavoro;
– crea indipendenza da fonti fossili e da altri paesi.
Il segretario del PD Enrico Letta la bene riassunto i contenuti della scelta per il futuro che gli italiani sono chiamati a fare.

  • Noi e la destra abbiamo due idee profondamente diverse di Paese: noi siamo per la difesa dell’ambiente, la destra è negazionista sul cambiamento climatico. Noi vogliamo più diritti mentre loro, anche nell’ultima legislatura, hanno fatto di tutto per affossare leggi di civiltà.
  • La riduzione fiscale più importante è quella delle tasse sul lavoro per dare a lavoratrici e lavoratori uno stipendio netto più alto e consentire alle imprese di assumere di più.

Al voto domenica 25 settembre per ridare dignità al lavoro

È il lavoro che costruisce un’Italia più giusta e competitiva.
Il primo pilastro del programma di governo del Partito Democratico è il lavoro di qualità, contrastando il precariato.

Il 25 settembre il voto al Partito Democratico è un voto per:

  • introduzione del salario minimo a 9 euro l’ora;
  • riduzione delle tasse sul lavoro per alzare gli stipendi fino a una mensilità in più all’anno;
  • piena attuazione della legge sulla parità salariale voluta dal PD;
  • nuovo contratto di primo lavoro a tasse zero per i giovani fino a 35 anni;
  • stop agli stage gratuiti;
  • potenziamento degli incentivi per le imprese che creano lavoro;
  • piano di assunzioni nella scuola, sanità e pubblica amministrazione con 300 mila nuovi dipendenti entro il 2024 e almeno altri 120 mila entro il 2029;
  • pensione dignitosa a chi ha carriere lavorative discontinue.
    Il lavoro povero è aumentato di anno in anno ed ora rischiamo una crisi sociale fortissima. La situazione è, infatti, drammatica:
  • 9,1 milioni di persone in Italia vivono in una situazione di disoccupazione o disagio lavorativo, una condizione che colpisce principalmente i giovani e le donne;
  • Record storico a luglio 2022 di lavoratori precari: 3,2 milioni pari al 17,4% dei lavoratori dipendenti totali.
  • oltre 4 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 9 euro l’ora lordi.

Lavoro deve essere dignità, possibilità di emancipazione, libertà. Anche il voto del 25 settembre lo costruisce.

Affrontare il tema dei diritti e degli stipendi, per garantire al lavoratore una retribuzione “proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” un dovere costituzionale, come ci ricorda il bellissimo articolo 36 della nostra Costituzione, un articolo per troppo tempo rimasto disatteso.

 

Donne e uomini insieme al voto per la stessa Italia

Un’Italia dove uomini e donne possano essere pari nel portare benessere.

Per questa idea di comunità il Partito Democratico ha realizzato fatti concreti ed ora ha proposte precise.

La legge sulla parità salariale porta la firma del PD, la difesa della 194 affonda le radici nella cultura democratica e progressista, il fondo nazionale per le imprese femminili è una grande conquista dei progressisti.

L’altra Italia è quella della destra. Con l’ingiusta flat tax vuol far pagare le stesse tasse a chi ha tanto e chi ha poco. Nell’Italia delle disuguaglianze è una follia.

Con il voto di donne e uomini, insieme, il Partito Democratico potrà sostenere nel nuovo Parlamento:

  • che il carico di cura non può continuare a ricadere sulle donne; serve un congedo paritario di tre mesi per entrambi i genitori;
  • che bisogna investire sulle strutture sociali ed educative, come gli asili nido;
  • che servono più sanità pubblica, più welfare, più assistenza per non far pesare sulle donne la vecchiaia fragile.

La storia recente conferma, invece, che una delle prime cose che fa la destra al potere è mettere in discussione la libertà delle donne di decidere per se stesse.

Il 25 settembre, donne e uomini, insieme, possono evitarlo con il voto al Partito Democratico.