L’Italia va verso le elezioni del 25 settembre: il Partito Democratico è in dialogo con la comunità per contribuire alla partecipazione dei cittadini.

 

di Daniele Toniolo, segretario del Partito Democratico di Cadoneghe

Domenica 25 settembre saremo chiamati, ancora una volta, al voto. Dovremo esprimerci per scegliere i deputati e i senatori che comporranno il nuovo Parlamento.

Molti si chiedono: perché si vota a settembre? Si vota a settembre, in un periodo anomalo rispetto alle nostre abitudini, perché il Movimento 5 Stelle, la Lega e Forza Italia hanno deciso di non concedere la fiducia al governo Draghi, rompendo il patto di solidarietà nazionale sottoscritto nel febbraio del 2021.

Due opposte prospettive per l’Italia: una scelta netta per gli elettori

È una campagna elettorale brevissima. Le liste dei candidati sono già delineate. Sono chiari anche i programmi in competizione: vi si possono leggere chiaramente le opposte visioni dell’Italia.

Da una parte le destre, antieuropeiste, che vorrebbero isolare il Paese avvicinarlo ai regimi autoritari, e prendersi i pieni poteri mediante il presidenzialismo e l’autonomia spinta, che scasserebbero l’architettura istituzionale e la Costituzione nata dalla Resistenza.

Dall’altra parte c’è il Partito Democratico, che assieme ad altre forze popolari ha formato la lista “Italia Democratica e Progressista”: è una coalizione impegnata per la difesa dell’ambiente, la tutela del lavoro, la lotta alle diseguaglianze, con lo sguardo lungo allo sviluppo sostenibile e alle nuove generazioni e alle donne; obiettivi possibili solo in una dimensione europea.

Far parlare i cittadini in campagna elettorale

È una campagna elettorale impegnativa per il Partito Democratico: non basta, infatti, essere “contro” le destre populiste ed antieuropee; al centro ci sono soprattutto le nostre proposte, che si fondano su tre pilastri fondamentali: Lavoro, Ambiente e Diritti.

Sono i pilastri della comunità per il presente e per il futuro: per questo il PD ne vuole parlare con tutti i cittadini, anche con coloro che non si sono recati alle urne negli ultimi anni. È con la discussione sulle nostre idee e sulla nostra proposta di società che vogliamo contribuire ad alimentare la partecipazione democratica.

È una campagna elettorale nella quale vogliamo farci perdonare anche qualche errore del passato, e ricucire con cittadini e parti della società che si fidavano del Partito Democratico e che poi gli hanno voltato le spalle. I giovani lavoratori e gli operai che si sono sentiti traditi dal Job act. Gli insegnanti diventati ostili dopo il varo della Buona Scuola. I pensionati che potranno uscire a 63 anni, senza però penalizzare i giovani che ancora devono entrare nel mondo del lavoro.

Nel dibattito politico di questa campagna elettorale il Partito Democratico non parla solo per sé: farà sentire le loro voci. E farà sentire anche le voci del volontariato che anima la comunità, le grida delle ONG che salvano i migranti in mare, i cori di milioni di italiane e italiani che chiedono una aggiornata agenda sui diritti civili.