Frequentano le scuole di Cadoneghe, parlano italiano e vivono qui da sempre.

Non hanno la cittadinanza italiana.

A Cadoneghe solo nella fascia di età dai 3 ai 14 anni i minori stranieri sono circa 345. In Italia sono complessivamente oltre un milione.

A scuola le cose possono cambiare; in meglio; anche a Cadoneghe: qui i ragazzi stranieri in età scolare sono circa il 23 per cento della popolazione scolastica.

Compagni di classe importanti, dunque. Ed è per questo che dal 2011 e al 2019 il Comune di Cadoneghe ha riconosciuto loro la “cittadinanza onoraria”, interpretando famiglie, scuola e comunità civica.

Lo Ius scholae è una misura semplice: se sei in Italia da prima che tu abbia 12 anni e hai frequentato un ciclo scolastico di almeno cinque anni ottieni gli stessi diritti e doveri dei tuoi compagni di classe.

I Democratici di Cadoneghe sperano che le smanie di propaganda non colpiscano i diritti di bambini italiani di fatto e non di diritto che attendono questo cambiamento da anni.

Questi bambini non sono un pericolo ma una risorsa, come tutti i bambini. Ragazzi che parlano l’italiano, che giocano con i nostri figli, che studiano con loro.

C’è una saggezza e una concretezza delle famiglie cui le forze politiche farebbero bene a dare ascolto.

Che male può venire alle nostre comunità dal riconoscere la piena cittadinanza a un bambino che finisce la scuola? Cantano l’inno di Mameli e studiano la Costituzione con i nostri figli. Chi si sente parte di una comunità si sente parte anche dei doveri verso la comunità. Un Paese che include e concede diritti è un Paese più sicuro e più ricco.

Con il Partito Democratico il 25 settembre vincono le idee, vince l’Italia, vince Cadoneghe.