È stata bocciata durante l’ultimo Consiglio comunale di Cadoneghe la proposta del Partito Democratico, Cadoneghe Unisce, Coalizione Civica di individuare nomi femminili per le prossime intitolazioni di vie e luoghi significativi di Cadoneghe
Se facessimo notare ad un nostro conoscente che le vie di Cadoneghe, come peraltro quelle di tanti altri comuni, sono intitolate, per la stragrande maggioranza, a figure maschili; se inoltre volessimo fargli presente che oggi sarebbe doveroso correggere questa stortura che non valorizza le donne, potremmo anche sentirci rispondere che non ne vede il motivo perché “non è con un cartello che si raggiunge la parità di genere”.
Una risposta pilatesca e vagamente offensiva che vuole negare l’importanza dei simboli e che potrebbe farci pensare che quel nostro conoscente non ha nessuna sensibilità per il ruolo delle donne, troppo spesso messe in sordina dal predominio maschile.
Potremmo anche pensare altro della suddetta persona, ma qui dobbiamo fermarci perché si tratta davvero di un nostro conoscente, nel senso che lo conosciamo tutti, essendo il sindaco di Cadoneghe.
Ebbene sì, questa è stata l’unica motivazione che il sindaco ha potuto trovare per bocciare la mozione “per l’intitolazione di opere e luoghi a figure di donne significative” presentata da Partito Democratico, Cadoneghe Unisce e Coalizione Civica, attraverso i consiglieri Lucia Vettore, Michele Schiavo, Raffaele Reschiglian ed Enrico Nania.
Per respingere la mozione e dettare la linea a tutti i suoi consiglieri, il sindaco si è dovuto letteralmente arrampicare sugli specchi, non senza grandi scivoloni e cadute di gusto. Come quando si è scagliato contro le vie Gramsci e Matteotti (intitolate dopo la Liberazione), che sarebbero “marchio indelebile dei comunisti che si sono dimenticati delle donne”.
O come quando ha affermato che “le donne vanno messe nei ruoli chiave, non nei cartelli stradali e non c’è neanche bisogno di parlarne”.
Campa cavallo, signor sindaco! Nel frattempo, preparandoci ad aspettare decenni, ci accontenteremmo, come donne, che venisse almeno data visibilità a quelle di noi che hanno dovuto letteralmente conquistare il loro posto di rilievo nella nostra società.
Le Democratiche di Cadoneghe