Centinaia e centinaia di Comuni hanno conferito nel 2021 la cittadinanza onoraria al “Milite Ignoto, Cittadino d’Italia”; in occasione del Quattro Novembre aderisce anche Cadoneghe, con una delibera del consiglio comunale, convocato proprio giovedì 4 novembre.

È solo una delle “memorie” che il 2021 propone. Ce lo ha fatto ben presente il Presidente Sergio Mattarella: “Si ricordano quest’anno quattro importanti anniversari: 160 anni dell’Unità d’Italia, 150 anni di Roma Capitale, 100 anni del trasferimento al Vittoriano della salma del Soldato Ignoto, 75 anni di Repubblica. Momenti fondamentali della nostra storia che troveranno espressione solenne il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.

Quel soldato senza nome porta ora il nome di migliaia di persone in divisa

Il Circolo di Cadoneghe del Partito Democratico ha diffuso la propria partecipazione alla celebrazione del Quattro Novembre, Giorno dell’Unità nazionale e Gionata delle Forze Armate, che quest’anno cade anche nel centenario del Milite Ignoto.

Cento anni dopo, il soldato senza nome della Prima Guerra Mondiale diventa cittadino della Repubblica.

Ora porta il nome di ognuna delle migliaia delle persone in divisa che presidiano la comunità italiana e quella internazionale, ispirando le loro azioni ai valori della pace e della democrazia.
“L’Italia ripudia la guerra” è scritto nella nostra Costituzione: lezione imparata dal sacrificio dei Caduti; speranza da costruire sempre in ogni conflitto.

È lezione che ripercorriamo nel Giorno dell’Unità nazionale; è speranza che affidiamo alla Giornata della Forze Armate.

Ogni celebrazione patriottica non può infatti prescindere dalla consapevolezza della tragedia costituita da ogni guerra: violenta, insensata, mai giusta, come certifica la Costituzione repubblicana, scritta con negli occhi le macerie umane, economiche e sociali causate da una guerra civile e da un conflitto mondiale. Una Costituzione che ha ribadito con forza il rifiuto del nostro popolo alla guerra come strumento di risoluzione di conflitti e controversie tra popoli e Paesi. Perché la guerra non è mai la soluzione.

Lo sottolinea, anche in questa occasione, con chiarezza il Presidente Sergio Mattarella: “La nostra storia è segnata dalla tragedia della Prima Guerra Mondiale: nel dolore condiviso si è cementato un sentimento di fratellanza inestinguibile tra il Paese e i cittadini in uniforme. Oggi gli eredi di quelle tradizioni confermano di rappresentare un patrimonio di virtù civiche, di coesione, responsabilità, a disposizione del Paese”.

Per capire l’orrore è necessario conoscere la storia

Nel consiglio comunale del 4 novembre, durante il dibattito sulla cittadinanza onoraria di Cadoneghe al Milite Ignoto, è intervenuta Lucia Vettore, capogruppo del Partito Democratico.

Ne riportiamo l’intervento.

Il 4 novembre si celebra la festa dell’Unità nazionale e delle forze armate.
L’evento fa parte delle date chiamate solennità civili che vengono ogni anno ricordate dalle nostre istituzioni pubbliche.
La prima guerra mondiale, o Grande Guerra, è giustamente parte della memoria collettiva per il valore fondativo dell’Unità Nazionale.
Ricordo che anche a Cadoneghe, nel triennio 2015-2018, fu celebrato il centenario che, con decisione condivisa all’unanimità da tutto il Consiglio Comunale, vide l’organizzazione di molti eventi rivolti a salvaguardare la memoria di quel tragico conflitto.

La grande guerra provocò circa dieci milioni di morti e un ingente numero di mutilati e invalidi, milioni di profughi e di deportati a causa della ridefinizione dei confini degli Stati e le conseguenze devastanti si protrassero per molti anni a seguire,

Nel 1921, in corrispondenza dell’anniversario del 4 novembre, la celebrazione del Milite Ignoto, dava una ragione ed un senso a tutte le morti dei caduti in guerra, sacrificati per la patria. La prima guerra mondiale che era stata una guerra di massa, aveva prodotto una morte di massa e, di conseguenza, un lutto di massa in milioni di famiglie, le cui coscienze erano state marchiate da un dolore incommensurabile.

Questo rito collettivo di cui oggi ricorrono i 100 anni consentì di onorare ogni caduto ignoto, individuandone uno che potesse rappresentarli tutti.

Con gli occhi di oggi, non possiamo mancare di onorare la memoria dei caduti per il nostro paese, durante quel terribile conflitto. Ma, consapevoli anche di quelli che sono stati i conflitti successivi, dobbiamo usare questa memoria per far capire quanto necessario sia dire no alla violenza, allo sfruttamento e alle discriminazioni, e a coltivare invece tolleranza, rispetto, giustizia per poter mantenere la PACE. È il compito oggi affidato agli italiani e alle italiane in divisa nelle missioni di pace dei nostri militari all’estero.

Per finire con le parole di Mario Rigoni Stern di cui il 1° novembre scorso ricorreva il centenario della nascita:

Dobbiamo ricordare, anche se facendolo torneranno incubi e orrore, sia per dare voce a chi è scomparso in guerra o nei lager, sia perché valga come monito per il futuro.

Perché se ciò che è stato non viene raccontato o ricordato, queste tragedie potranno ripetersi. Senza retorica e prediche, raccontando i fatti; per capire l’orrore è necessario conoscere la storia. E non dimenticarla.”

Il Milite Ignoto è una tomba che grida la pace

Anche Michele Schiavo ha arricchito il dibattito nel consiglio comunale del 4 novembre a Cadoneghe, intervenendo come capogruppo di Cadoneghe Unisce.

Riportiamo anche il suo intervento.

Il Milite Ignoto, per quanto esaltato come simbolo di una “grande vittoria” è, prima di tutto un simbolo di lutto e dolore e dove c’è lutto e dolore non può esserci vittoria.

È simbolo del dolore per chi ha perso un figlio, un padre, una madre, un marito o una moglie e non ha nemmeno potuto dirgli addio.

È simbolo del dolore di chi è sopravvissuto a quella guerra e che ha visto tornare, di lì in pochi anni, le stesse idee, le stesse giustificazioni e la stessa atrocità.

Come ha detto papa Francesco nel suo intervento al Cimitero Militare Francese di Roma, anche il Milite Ignoto è una “tomba che grida pace”.

Per questo ci piacerebbe che oggi in questo luogo di democrazia e “pace”, non venissero ricordate solo le grandi gesta, l’eroismo, il senso della nazione, ma che si potesse riflettere su quali sentimenti e quali atteggiamenti portarono migliaia di “figli della patria”, o per meglio dire di “giovani ragazzi e ragazze” a soffrire e morire per un’idea, di Patria che oggi non possiamo più giustificare.

La guerra, ogni guerra è il suicidio dell’umanità.

La giornata del 4 Novembre e il ricordo del Milite Ignoto “siano” spinte sincere e utili all’intera umanità, affinché essa riemerga dalle proprie trincee, dorate o fangose, e si orienti verso la Patria della Pace: senza confini e con valori e beni comuni da custodire, sviluppare e distribuire con pieno rispetto e coerente dignità.

Partito Democratico
Circolo di Cadoneghe