Il 10 febbraio, nel Giorno del Ricordo, rendiamo omaggio a migliaia di italiani: istriani, fiumani e dalmati morti nelle foibe e alle centinaia di migliaia di italiani che presero la via di un doloroso esilio.

 “Un destino crudele – ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – per gli italiani dell’Istria, della Dalmazia, della Venezia Giulia, attestato dalla presenza, contemporanea, nello stesso territorio, di due simboli dell’orrore: la Risiera di San Sabba e le Foibe. (…) Tanti innocenti, colpevoli solo di essere italiani e di essere visti come un ostacolo al disegno di conquista territoriale e di egemonia rivoluzionaria del comunismo titoista. Impiegati, militari, sacerdoti, donne, insegnanti, partigiani, antifascisti, persino militanti comunisti conclusero tragicamente la loro esistenza nei durissimi campi di detenzione, uccisi in esecuzioni sommarie o addirittura gettati, vivi o morti, nelle profondità delle foibe. Il catalogo degli orrori del ‘900 si arricchiva così del termine, spaventoso, di infoibato”.

Il Partito Democratico di Cadoneghe è contro ogni giustificazionismo e riduzionismo di tali vicende e contro le strumentalizzazioni politiche che da più parti vengono ancora compiute sui dolorosi avvenimenti del confine orientale. Le gravissime responsabilità del regime fascista e la sua guerra di aggressione non possono certo giustificare le violenze dell’esercito jugoslavo, che ha perseguito un lucido disegno di occupazione del territorio. Ispirato, ad un tempo, dall’ideologia comunista nella sua versione totalitaria e stalinista e da un nazionalismo rivolto contro tutti gli italiani.

Continua il Presidente Sergio Mattarella: “La tragedia delle popolazioni italiane non si esaurì in quei barbari eccidi, concentratisi, con eccezionale virulenza, nell’autunno del 1943 e nella primavera del 1945.(…)  L’aggressività del nuovo regime comunista li costrinse, con il terrore e la persecuzione, ad abbandonare le proprie case, le proprie aziende, le proprie terre. Chi resisteva, chi si opponeva, chi non si integrava nel nuovo ordine totalitario spariva, inghiottito nel nulla. Essere italiano, difendere le proprie tradizioni, la propria cultura, la propria religione, la propria lingua era motivo di sospetto e di persecuzione. Cominciò il drammatico esodo verso l’Italia: uno stillicidio, durato un decennio. Paesi e città si spopolavano dalla secolare presenza italiana, sparivano lingua, dialetti e cultura millenaria, venivano smantellate reti familiari, sociali ed economiche”.

Molti figli e discendenti di quegli italiani assassinati, perseguitati e fuggiaschi, portano nell’animo le cicatrici delle vicende storica che colpì i loro padri e le loro madri. Quella ferita è ferita di tutto il popolo italiano, anche qui a Cadoneghe, dove alcuni di quegli esuli hanno trovato residenza e speranza.

Nel gennaio del 2019 l’amministrazione comunale di allora ha infatti intitolato ai “Martiri delle foibe” un percorso pedonale nel centro storico di Cadoneghe Sant’Andrea. A chi lo percorre, quella intitolazione è l’invito a condividere la sofferenza, il dolore, la solidarietà e il rispetto dovuti alle vittime innocenti di una tragedia nazionale.

Partito Democratico

Circolo di Cadoneghe