27.04.2012 – Due cittadine toscane, Figline Valdarno (17.500 abitanti) e Incisa (6.300 abitanti) sono prossime alla fusione: diventeranno un unico comune con 24 mila abitanti e potranno garantire, nonostante i tagli ai bilanci locali, gli stessi servizi ai cittadini. Lo si legge nel sito dell’ANCI.
In pochi anni la nostra economia è cambiata e tutto si è ridimensionato. Gli enti locali hanno sempre meno risorse, e questo li obbliga ad aumentare le tariffe, a tagliare servizi, a finanziare la spesa corrente con una fetta degli oneri di urbanizzazione. E’ un sistema destinato a non durare a lungo.
Cadoneghe da oltre cinque anni ha stretto con Vigodarzere un patto che si chiama Unione del Medio Brenta. Avviata per esigenze quasi “contabili”, l’Unione è cresciuta, è diventata strategica, ha ottenuto importanti finanziamenti, arriva ora a fornire un ampio spettro di servizi, con significativi risparmi. Il comune di Noventa ha già manifestato l’intenzione di aderire. La speranza è che anche Vigonza ci pensi seriamente.
In uno scenario amministrativo dal quale usciranno progressivamente le Province, Le Unioni dei comuni sono una realtà consolidata su cui puntare per il futuro. Il passo seguente è la progressiva aggregazione e fusione tra realtà amministrative vicine e simili. E’ un processo inevitabile, che riguarda anche la sanità, la scuola, la gestione dei servizi pubblici, l’impresa privata.
La politica deve anticipare e guidare questi processi, non subirli. C’è sicuramente un ritardo da colmare. Sono prevalsi in questi anni (e sono tuttora dominanti, basta leggere i giornali delle ultime settimane) i localismi, i campanilismi, i “leghismi”, la convinzione che “piccolo è bello”. Il mondo è cambiato, irreversibilmente. Far finta di nulla significa compromettere in futuro tante conquiste di civiltà e di benessere degli ultimi decenni.
Gruppo Consiliare Cadoneghe Città e Ambiente.
(articolo per il notiziario Comunale)