La XVI «Giornata della memoria e dell’impegno» approda in Basilicata. Sarà sabato 19 marzo, giorno scelto per favorire la massima partecipazione a un appuntamento che resta, comunque, saldamente legato alla data simbolica del 21: quando tante altre iniziative riempiranno centinaia di piazze, strade, scuole e consigli comunali d’Italia.
Perché la Basilicata? Per ribadire che il potere mafioso e tutto ciò che lo favorisce vanno combattuti ovunque, dal Nord al Sud, non solo attraverso le inchieste e i processi ma anche sul piano educativo, sociale e culturale. Come ovunque bisogna costruire quella società del «noi», viva, attiva, consapevole, che delle mafie è il primo anticorpo.
Questa società responsabile a Potenza esiste. Ci aspetta per raccontarci di una Lucania bella e coraggiosa, terra «di luce» e non «dei lupi», come la descrivono due opposte etimologie. Una Lucania che però la ferocia dei lupi la conosce: lupi «umani» che anche qui hanno alimentato episodi di violenza e malaffare, di offesa a una dignità della persona che è compito di tutti noi riscattare.
Siamo allora a Potenza anche per dire che bisogna fare luce innanzitutto sulle cose positive, sui segni concreti di cambiamento e riscatto. Ma fare luce anche sui giochi criminali, dissipare le ombre di un’illegalità strisciante, diffusa, che in quei giochi ha un ruolo decisivo. Fare luce sulle storie di tante persone uccise o scomparse e in particolare ricordare le vittime di questo territorio – donne, uomini e una bambina di soli 12 anni – le cui famiglie ancora aspettano verità e giustizia: a tutti loro vogliamo allargare il nostro abbraccio. Fare luce, la luce della libertà, della dignità, della speranza, in un futuro che per troppe persone nel nostro Paese è ancora incerto, offuscato da povertà, ingiustizia, diritti negati.
Il nostro forte, chiaro «no» alle mafie e alle tante forme di corruzione e abuso deve allora diventare il «sì» a una società più attenta e responsabile; sì a un’informazione approfondita e libera, sì a una scuola che formi alla partecipazione democratica, sì ai diritti – dei lavoratori, dei migranti, delle persone più deboli – sempre saldati ai doveri, sì a una legalità che ha la sua premessa nell’uguaglianza, sì a una politica che è servizio al bene comune, sì a una memoria che non è semplice celebrazione, ma stimolo e motore di un impegno collettivo e quotidiano. Quell’impegno che Avviso Pubblico e Libera, attraverso le sue oltre 1.600 realtà, promuovono durante tutto l’anno: fatto di percorsi educativi e lavoro sui beni confiscati, iniziative pubbliche e presenza accanto ai famigliari delle oltre 900 vittime delle mafie, che anche a Potenza vogliamo accogliere con gratitudine e affetto. È soprattutto per loro, con loro, e grazie a loro che siamo qui, a camminare verso le nostre comuni speranze, a trasformare ogni passo in speranza per gli altri.
don Luigi Ciotti, La Stampa, 8 marzo 2011