Trent’anni fa in una stagione di sangue e terrore la mafia provò a colpire lo Stato, uccidendo i magistrati simbolo della lotta alla criminalità organizzata.

Il 23 maggio 1992 la mafia uccide il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonino Montinaro, Vito Schifani.

Poche settimane più tardi, nella strage di via d’Amelio, sono assassinati Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Fabio Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina.

Trent’anni dopo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino continuano ad essere maestri delle nuove generazioni anche a Cadoneghe, dalla scuola loro dedicata.

Perché “i mafiosi non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste”, conferma il Presidente Sergio Mattarella.

“Ricordare” significa, etimologicamente, portare al cuore. Portiamo al cuore allora le loro vite e tutte quelle sacrificate nella lotta alla mafia, oggi, Giornata della Legalità, e in ogni istante del nostro impegno sociale e politico.

Partito Democratico
Circolo di Cadoneghe