Dopo 30 anni dall’ultimo conflitto armato alle porte del nostro Paese, oggi torna all’ordine del giorno del Consiglio comunale la guerra. Ed è proprio in questo luogo, dove la democrazia e la libertà si incarnano che deve essere condannata senza mezze misure l’offensiva armata nei confronti di un’altra democrazia, quella ucraina. Non farlo o nascondersi dietro a futili giustificazioni sarebbe non solo una mancanza di rispetto verso il popolo ucraino, che abbiamo imparato a conoscere accogliendo i bambini dopo il disastro di Chernobyl, ma anche alla nostra storia, all’ Unione Europea e alla sua missione originale: la pace fra i popoli.

Con la speranza che si possa giungere al più presto ad un accordo di pace il nostro pensiero, oggi e per i giorni futuri va ai caduti di entrambe le parti, al dolore delle loro famiglie e a quelle ragazze e a quei ragazzi che sono passati dall’imbracciare un libro al fucile, dal sognare senza confini al vivere in un bunker.

La Pace ha bisogno dei nostri gesti.

Ogni giorno ha bisogno dei nostri gesti, della nostra attenzione, del nostro ascolto, del nostro diritto al ricordo, della nostra comunicazione non ostile.

La Pace ha bisogno di silenzi, di parole, di azioni, di preghiere, di pensieri… il tutto con l’autentico spirito di eliminare ogni tentativo di violenza che ripete vecchi errori suscitando odio, fanatismo ed integralismo.

Giovani, il presente e il futuro ha “bisogno” di gesti di Pace… che prendano spunto (anche e purtroppo) da gesti di Guerra… per mai più ripeterli o farli ripetere.

Un gesto di Pace non sarà mai un gesto di indifferenza.
Il valore e il dono della Pace sono infiniti.

Michele Schiavo