Il veneziano Andrea Martella, 53 anni, deputato per quattro legislature fino 2018, sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel secondo governo Conte, è il nuovo segretario del Partito democratico del Veneto, proclamato il 15 gennaio dall’assemblea regionale Su proposta dello stesso Martella sono state ricoperte altre due cariche: presidente dell’assemblea Chiara Luisetto, segretaria provinciale del PD di Vicenza, vice segretaria Monica Lotto segretaria provinciale del PD di Belluno.

Il nuovo segretario, prima di indicare le linee programmatiche di un “futuro diverso per il PD ma soprattutto per i veneti”, ha voluto ringraziare chi l’ha eletto e chi l’ha preceduto nella carica, soprattutto Alessandro Bisato.

Il programma del nuovo segretario regionale

Il “futuro diverso” ha vari percorsi.

Uno è il recupero del lavoro “parola centrale nel nostro vocabolario e nel nostro agire politico. In Veneto c’è molto da fare sulla sicurezza, la prevenzione, la formazione, i controlli. Si tratterà di affrontare le molte crisi aziendali. Dobbiamo lavorare per il mantenimento dei siti produttivi e la salvaguardia dell’occupazione”. Egli ha allargato l’attenzione anche a chi produce il lavoro, cioè l’industria manifatturiera, per rendere il Veneto più competitivo nei mercati internazionali. Per questo ha preannunciato una serie di incontri con le organizzazione di rappresentanza del mondo del lavoro, dell’economia e della produzione.

L’altro irrinunciabile percorso è il progetto Veneto 2025, cioè la risalita alle prossime elezioni regionali. “Chiederò ad una serie di esperti, donne e uomini, del mondo lavoro, dell’economia e del sociale, intellettuali, di darci una mano e di affiancarci in questo lavoro che porti alla definizione del nostro manifesto. Abbiamo l’ambizione di un PD non solo in grado di definire un programma ma come soggetto in grado di federare, con l’autorevolezza delle proposte, i democratici, i riformisti, i tanti movimenti civici, quelle forze moderate e liberali che si possono ritrovare in una proposta aperta e costruttiva”.

La forza a cui attingere per centrare questi obiettivi sta, secondo Martella, nel grande patrimonio umano e politico del Partito democratico. “Dobbiamo farlo emergere, sul territorio dobbiamo garantire la partecipazione di tutti con un patto generazionale e di genere, per essere vicini alle domande di tutti e pronti a dare velocemente risposte ai ceti più deboli e per l’autorevolezza con cui vogliamo interloquire con i soggetti più dinamici”.

Le indicazioni del segretario nazionale

L’assemblea, che si è svolta sia in presenza (alla Fornace Carotta di Padova) sia on line, si è aperta con la commemorazione di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo. “La sua scomparsa – ha detto Martella – ci priva di un uomo del dialogo, di grande spirito democratico, umanità, serietà ed equilibro con il merito di aver contribuito alla costruzione di un Europa più solidale in un momento particolarmente difficile”.

Si è collegato anche il segretario nazionale Enrico Letta che, assecondando il programma di Martella, ha detto: “Andrea Martella ha tutto il nostro sostegno perché la partita in Veneto è fondamentale per il destino dell’Italia. Non possiamo essere così marginali se vogliamo rivendicare un ruolo di guida nazionale: lo merita il Veneto, che è una potenza culturale, economica e sociale”. E ha concluso: “Il dopo Zaia arriverà in Veneto e avrà il Pd come protagonista”.

Partito Democratico
Circolo di Cadoneghe