Insieme, in molti a Cadoneghe attorno alla Costituzione. L’abbiamo a cuore, perché in essa si fonda e vive la nostra comunità democratica.

Per questo sabato 16 ottobre, alle ore 17, in piazza del municipio a Cadoneghe il Circolo del Partito Democratico invita i propri iscritti ed elettori al Sit-in antifascista con il quale saremo idealmente insieme alla manifestazione indetta a Roma da CGIL, CISL e UIL contro le azioni commesse da movimenti che si richiamano al fascismo.

Saremo noi cittadini, con le associazioni, i sindacati i partiti: Anpi, Auser, Cassol, Centro L. Crepet, Kalitera, Udi, Futura, CGIL Padova, Spi CGIL Cadoneghe, Cadoneghe Unisce, Coalizione Civica, Lista Civica, M5S, Partito Democratico, Cadoneghe per Tutti.

Il PD di Cadoneghe aderisce a questa iniziativa e la sostiene; non è un atto di parte: è una comunità che si mobilita per il rispetto dei principi costituzionali antifascisti, eredità della Resistenza; per solidarietà al Sindacato, strumento democratico indispensabile, come ha chiaramente ribadito il presidente Mario Draghi, che è andato personalmente nella sede della CGIL.

Insieme, in molti, a Cadoneghe e in Italia, siamo una barriera democratica, pacifica, forte, a garanzia di rispetto, libertà e responsabilità personale, sociale, educativa.

La CGIL è presenza efficace nella nostra comunità
Subito dopo i vergognosi fatti di sabato 9 ottobre con l’attacco alla sede nazionale della CGIL e l’azione squadrista al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, dove sono stati aggrediti anche degli operatori sanitari, il Circolo del Partito Democratico ha preso posizione e indicato gli impegni da assumere e da richiedere.

L’assalto al Sindacato è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza.

La reazione alla devastazione della sede del più antico sindacato italiano deve essere immediata per non lasciare nessuno spazio alla violenza fascista.

Il Circolo PD di Cadoneghe, assieme a tutto il Partito Democratico, esprime solidarietà alla CGIL e alle forze dell’ordine per gli attacchi subiti a Roma.

A Cadoneghe la Cgil è attivamente presente nella tutela dei lavoratori, dei pensionati, delle famiglie. Anche per questo tutta la comunità di Cadoneghe risponderà alle intollerabili degenerazioni di Roma, restando unita con la CGIL attorno al Lavoro, alla Democrazia e alla Costituzione.

Nella solidarietà e nella mobilitazione dei Democratici di Cadoneghe c’è, dunque, anche il riconoscimento del ruolo che la CGIL svolge da sempre a Cadoneghe, come riferimento per i lavoratori in battaglie storiche nel nostro Comune e come sindacato che continua a rappresentare molte persone della nostra comunità. Da tempo, inoltre, lo SPI CGIL di Cadoneghe rappresenta e risolve situazioni sociali, personali e familiari di chi ha concluso l’attività lavorativa. Il CAAF CGIL di via Guido Franco è costantemente impegnato nel favorire il miglioramento e la semplificazione dei rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione.

Nella Costituzione lo scioglimento di Forza nuova
Enrico Letta, segretario nazionale del Partito Democratico, da subito e per l’intera settimana ha evidenziato la gravita dell’attacco alla democrazia e al sindacato. I gruppi parlamentari del PD hanno ugualmente preso iniziative per coinvolgere Parlamento e Governo in azioni positive di contrasto al fascismo.

Ecco alcune valutazioni di Enrico Letta.

Siamo convinti dell’urgenza di dare una risposta chiara a quanto di pericoloso e inaccettabile è accaduto con gli scontri di sabato e nella sede nazionale della CGIL a Roma.

Come 100 anni fa, i fascisti attaccano il sindacato.

E, come 100 anni fa, l’unico modo per contrastare violenza e attacchi all’ordine dello Stato è fare ciascuno il proprio dovere. Come il comandante dei carabinieri e il sindaco di Sarzana, che bloccarono la marcia sulla città delle squadracce liguri e toscane. Se tutti, a partire dal Re, avessero fatto lo stesso, la storia sarebbe stata diversa.

Da domani, nelle scuole si parli di quanto accaduto un secolo fa. Memoria e responsabilità.

La nostra Costituzione non lascia dubbi: non è ammesso alcun tentativo di riorganizzazione del partito fascista.

Abbiamo chiesto al Governo di sciogliere tutte le organizzazioni di stampo fascista attraverso due mozioni presentate alla Camera e al Senato.

Nei due rami del Parlamento i Democratici hanno presentato due mozioni per chiedere che il governo, attraverso gli strumenti previsti dalle leggi vigenti, sciolga tutte le altre formazioni che si richiamano al fascismo.

Si tratta – sostengono i parlamentari PD – di “dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana”.

Serve una condanna aperta e senza appello
Il PD di Padova trasferirà a livello locale l’iniziativa dei parlamentari del Partito Democratico, depositando un’analoga mozione in Consiglio comunale. La decisione è stata presa da Davide Tramarin, segretario cittadino, Gianni Berno, capogruppo in Consiglio comunale e Vittorio Ivis, segretario provinciale, con le motivazioni che riportiamo.

Padova è una città antifascista e non ammette che gli estremismi possano alimentare e fomentare violenza attraverso lo scontento, provato da una parte assolutamente minoritaria dei cittadini, nei confronti delle misure di contenimento della pandemia.

Riteniamo sia necessario fare chiarezza circa ogni sorta di ambiguità da parte delle forze politiche. Anche qui a Padova, ci aspettiamo che tutti i partiti rappresentati in Consiglio condannino apertamente e senza appello i movimenti neofascisti e ogni manifestazione violenta votando la nostra mozione.

Un manifestante su dieci proveniva dal Veneto
Il capogruppo Giacomo Possamai e tutti gli altri consiglieri regionali del Partito Democratico hanno aggiunto alla “piena solidarietà alla Cgil e al segretario Landini per l’aggressione squadrista subita con l’assalto alla sede nazionale a Roma” la loro presenza ai presidi organizzati su tutto il territorio. A Padova la consigliera Vanessa Camani si è recata alla sede della CGIL di via Longhin assieme al deputato Gianni Cuperlo.

Non è stato così per tutte le forze politiche regionali; si è infatti dovuto prendere atto che dal fronte di centrodestra, anche in Veneto e proprio nel Veneto che conta un numero cospicuo di quei facinorosi che hanno dato vita ai disordini e alle devastazioni di sabato, arrivano parole lontane dalla netta difesa dei valori democratici e costituzionali.

Invece una riflessione attenta merita proprio la componente veneta dei protagonisti dell’assalto di Roma. Ecco, al riguardo, la valutazione di Giacomo Possamai.

I gravi fatti di Roma, con l’assalto violentissimo alla sede della CGIL, hanno un pesante risvolto. Preoccupa infatti la massiccia presenza di veneti ai disordini: si parla di circa 200 estremisti di destra oltre a un migliaio di No Pass. Praticamente un manifestante su dieci proveniva dalla nostra regione.

Peraltro, nelle ultime settimane il clima si è fatto più teso proprio nella nostra regione, con striscioni intimidatori appesi davanti alle sedi sindacali: tre alla CGIL di Padova ed uno alla Cisl di Verona, solo per fare alcuni esempi. Già ad agosto la Procura di Padova aveva aperto un’inchiesta sulle infiltrazioni della destra radicale nelle manifestazioni di No Vax e No Pass: adesso non ci sono più dubbi.

Partito Democratico
Circolo di Cadoneghe