E’ stata una manifestazione sobria ma intensa quella di venerdì scorso indetta dall’amministrazione comunale di Cadoneghe e dall’UDI (Unione Donne in Italia) per dire NO al femminicidio e ricordare Silvana Cassol, vittima di un omicidio-suicidio che ha scosso la comunità di Cadoneghe. Oltre duecento persone hanno preso parte alla fiaccolata, hanno portato un lumino o un fiore. Sono intervenuti il sindaco di Cadoneghe Mirco Gastaldon, la consigliera comunale Lucia Vettore, con delega alle Pari Opportunità, e Gigliola Longo dell’UDI di Cadoneghe. Lucia Vettore ha letto il testo che qui riportiamo.
“Ancora una volta è successo, e questa volta ci tocca da vicino, perché Silvana apparteneva alla nostra comunità, era un’amica, una sorella, una figlia, una madre, una donna. Dolore e sgomento prevalgono di fronte a questa violenza inspiegabile e ingiustificabile.
Da subito il fatto è stato classificato con un termine che è ormai entrato nel linguaggio comune: FEMMINICIDIO. Un termine che appare sempre più spesso per definire questi atroci delitti che avvengono soprattutto fra le mura domestiche.
Da parecchi anni la violenza contro le donne viene denunciata con forza dalle organizzazioni femminili. In particolare l’UDI Unione Donne in Italia ha promosso nel 2008 la Staffetta contro la violenza sulle donne che, da Niscemi a Brescia, durante tutto un anno, ha attraversato l’Italia per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica su questo fenomeno che ora sta assumendo le proporzioni di una vera strage.
La staffetta è passata anche nel nostro Comune con l’anfora, simbolo della staffetta, che ha raccolto riflessioni e testimonianze di donne, alla presenza di tantissime persone, del Sindaco e dell’amministrazione comunale, sempre attenta e sensibile a queste tematiche.
Il 29 aprile scorso il Consiglio Comunale di Cadoneghe ha approvato la CONVENZIONE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE – FEMMINICIDIO NO MORE, documento elaborato dalle organizzazioni femminili a livello nazionale per richiamare le istituzioni alle loro responsabilità e agli atti dovuti per combattere questo fenomeno terribile.
Tale documento sottolinea la necessità di un cambiamento radicale di cultura e mentalità per garantire il rispetto della dignità e dell’integrità delle donne, e indica delle misure urgenti fra le quali:
– risorse per i centri antiviolenza;
– la formazione delle persone che lavorano nel settore: forze dell’ordine servizi sanitari, medici di base, servizi sociali, magistratura e operatori dei mass media (che non diano solo rilievo scandalistico alle informazioni);
– l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla violenza contro le donne;
– l’approvazione della Convenzione di Istanbul del 2011 su prevenzione e contrasto della violenza sulle donne e violenza domestica.
Manterremo forte il nostro impegno perché si attuino le misure legislative necessarie e tutte le azioni di aiuto, prevenzione ed educazione che possano evitare il ripetersi di ogni violenza sulle donne, fino al più tragico epilogo. Non vogliamo più piangere le troppe vittime come Silvana, BASTA FEMMINICIDI.
In questo momento così drammatico manifestiamo tutti insieme la nostra vicinanza alla famiglia di Silvana, e rispettiamo il dolore che ha colpito anche i familiari del coniuge.”