“Le scuole superiori “scricchiolano” sulla testa degli studenti e la Provincia non dirotta le risorse su opere di manutenzione.” E’ questa la riflessione che giunge dalle schiere del Pd alla luce di questi quattro anni di amministrazione che ha visto dirottare, dei 62 milioni di investimenti del 2012, solo 13 milioni all’edilizia scolastica, e di questi solo 3 alle manutenzioni straordinarie degli istituti superiori.
Esiste una sperequazione fortissima nei bilanci della Provincia tra risorse destinate all’edilizia scolastica e risorse destinate alla viabilità o agli edifici non scolastici. E’ evidente che sono altre le priorità per gli investimenti di questa amministrazione: nel 2012, infatti, 32 milioni di euro sono stati destinati alla viabilità, 17 per il patrimonio non scolastico, solo 13 milioni di euro per l’edilizia.
Sull’edilizia scolastica la Provincia di Padova si assuma le sue responsabilità. In questi anni la Provincia ha dirottato le risorse per opere di sviluppo dell’esistente, sottovalutando pesantemente le condizioni di partenza dei plessi. Gli investimenti programmati sono stati rivolti alla certificazione per la prevenzione incendi, al risparmio energetico, all’attuazione di poli scolastici senza tener conto che, per l’80% gli istituti sono situati nei centri storici o l’edificazione risale ad almeno 40 anni fa. Istituti che necessitano quindi di manutenzioni costanti e di una maggiore programmazione di interventi.
L’attenzione sul problema della sicurezza delle scuole della provincia parte anche dal numero di studenti coinvolti: quelli delle scuole superiori in provincia di Padova sono 35.000, frequentano 52 istituti scolastici, dislocati in 83 edifici, di cui 37 sono di proprietà della Provincia, 39 sono in concessione integrale alla Provincia, 7 sono in affitto.
Investimenti sono stati fatti, ma con logiche ben precise: a Cittadella, ad esempio, paese d’origine di Bonetto, assessore all’edilizia scolastica, nel quale la Provincia ha progettato e finanziato non solo gli edifici, ma perfino la viabilità di accesso alle scuole, solo quella costata 1,5 milioni di euro.
I poli finora realizzati sono tutti in provincia, in città nessuno, anzi la discussione sul polo Valle-Marchesi cui abbiamo assistito in questi anni senza esito, vanta una spesa di progettazione già avvenuta di circa 600 mila euro, buttati al vento. Questa mancanza di progettualità e di visione del futuro caratterizza questa giunta e si ripercuote sul nostro patrimonio scolastico in termini di investimenti per la stabilità degli edifici.
L’assessore all’edilizia scolastica lamenta di non poter operare a causa del patto di stabilità ma il patto è tema e problema per tutti gli enti locali, non solo per la Provincia di Padova. Altre province, invece, stanno investendo risorse maggiori nella manutenzione degli edifici scolastici. Come mai? Perché la Provincia di Padova, governata da 15 anni da Lega e Pdl, è una delle più indebitate d’Italia. Sono circa 260 milioni di euro (circa 300 per abitante), al 21° posto nella classifica nazionale delle province più indebitate. E’ per questo che a Padova più che altrove pesano i vincoli del Patto di Stabilità. Per responsabilità evidenti di questa maggioranza e di questa classe politica di centrodestra.
Concludendo crediamo che sulla gestione dell’edilizia scolastica superiore da parte della Provincia si debba fare un po’ di chiarezza: suggeriamo di trovare nel bilancio 2013 una maggiore armonia nelle spese, dando priorità a quelle davvero urgenti e necessarie, come le scuole, evitando di destinarle ad altri investimenti e spazzando via una volta per tutte deleghe e funzioni non necessarie, consulenze e spese di comunicazione.
Ieri abbiamo incontrato studenti, docenti, genitori e dirigenti sensibili a questo argomento, e abbiamo raccolto indicazioni, suggerimenti, priorità, in vista del prossimo bilancio della Provincia. E’ stato molto utile, tanti spunti per investire di più sulla scuola e sulla sicurezza dei nostri figli.