Buon giorno a tutti, buongiorno Segretario,
grazie per questa opportunità.
Sono il segretario fortunato di un circolo fortunato. Il Circolo di Cadoneghe (comune di 16 mila abitanti, alle porte di Padova) ha molti iscritti, fa una delle feste più partecipate a livello provinciale, che coinvolgono un centinaio di volontari, ha una sede importante, nel centro del nostro comune, amministra il Comune con il sindaco e molti assessori e consiglieri.
Naturalmente non c’è solo fortuna in tutto questo, anzi, c’è una lunga tradizione di buona amministrazione, c’è molto lavoro, molta attenzione, un dialogo costante con i cittadini, molta presenza nel territorio. Le differenze tra chi si richiama a storie politiche diverse e chi è entrato con la nascita del Pd non mancano, naturalmente, ma non rappresentano un ostacolo insormontabile, sono il più delle volte occasione di confronto e di arricchimento reciproco vero.
Eppure segnali di stanchezza li vediamo, si respira meno passione politica di un tempo, registriamo una flessione del tesseramento e della partecipazione. Le cause sono molteplici e le conosciamo. Questi segnali però sono particolarmente preoccupanti perché fra meno di un anno si vota e noi vogliamo una vittoria netta e convincente del Partito Democratico e del centro sinistra.
Io credo che gran parte del successo del Partito Democratico dipenderà da quanto sarà capace di valorizzare e coinvolgere la parte più sana e più “vera” del Partito che sono i Circoli. Sono la parte più sana e più vera perché non ci sono privilegi da ottenere e ricche indennità da spartire.
I Circoli rappresentano un patrimonio di enorme valore per il PD. Forse non ce ne rendiamo conto abbastanza. Tutti gli altri partiti ci invidiano per i nostri circoli, e per le nostre Feste, che oltre a essere una fonte di finanziamento pulito, sono anche strumenti sociali straordinari: quasi tutti hanno tentato di copiarceli, nessuno è riuscito a creare nulla di paragonabile.
I Circoli vanno valorizzati e coinvolti, le azioni del Partito che hanno come riferimento i Circoli devono essere più frequenti, di alta qualità e con un alto livello di coinvolgimento. I Circoli vanno coinvolti anche nel confronto sui contenuti e nella definizione della linea politica del nostro partito. Gli strumenti oggi non mancano. L’iniziativa attuata per questa assemblea va sicuramente in questa direzione.
Il rilancio del Partito Democratico deve dunque partire dai Circoli. E deve ripartire dai contenuti… Sono certamente importanti le primarie, facciamole sia per la leadership sia per le candidature al Parlamento, ma questi passaggi io li ho sempre considerati scontati. Sono già nel nostro Statuto, quindi andiamo oltre, perché abbiamo urgenza di parlare di Contenuti, di semplificarli laddove sono complessi senza ridurli a formule magiche, e di spiegarli agli elettori.
E naturalmente il principale contenuto riguarda l’economia, il lavoro, il rilancio delle nostre attività produttive, artigianali, commerciali. Io vengo da una regione, il Veneto, la ragione dei capannoni e delle piccole imprese, che sta patendo da anni gli effetti della crisi, dove decine di imprenditori si sono tolti la vita, dove centinaia di aziende hanno chiuso, dove migliaia di lavoratori hanno perso il posto di lavoro… Questo è il problema principale, e su questo il Pd ha molto da dire. Di chi è, se non nostro e in particolare del nostro segreatario, il merito di aver portato al centro del dibattito proprio la questione dell’economia e del lavoro?
E non fermiamoci ai Contenuti, andiamo anche oltre, senza alcuna paura, senza il timore di sembrare fuori moda: andiamo agli IDEALI e ai VALORI. Perché questo è un grande patrimonio che nessuno può scippare al Partito Democratico. Possono portarci via qualche parlamentare, qualche sindaco, qualche consigliere regionale, qualche pezzo di partito, ma non possono privarci degli IDEALI e dei VALORI.
E’ attorno agli ideali e ai valori che dobbiamo tornare ad appassionarci, noi in primo luogo, e ad appassionare i nostri elettori. Cerchiamo di appassionarci un po’ di più agli IDEALI e AI VALORI e un po’ di meno ai simboli e alle persone, che sono e rimangono essere umani e come tali sono fallibili…
Se sapremo resistere alla tentazione del personalismo, saremo un partito più forte, consapevole della sua forza collettiva, e non un partito che appare, talvolta, come la somma di singole personalità. E questo avviene sia a livello centrale che periferico.
I grandi ideali di giustizia e di uguaglianza, le battaglie per i diritti civili e per la democrazia: è questo che deve appassionarci. Questa passione io la intravedo nelle giovani generazioni, molto meno tra la mia generazione (ho quasi 40 anni), la riscontro invece pienamente tra gli anziani. Gli anziani hanno ancora molto da dirci.
La nostra iscritta più anziana aveva 93 anni, si chiamava Severina Beccaro, in gioventù era stata partigiana, come molte anziane di Cadoneghe. Una settimana fa ci ha lasciati. Solo pochi mesi fa, tra i primi a farlo, è venuta in sede, ha percorso con passo lento ma deciso le due rampe di scale, ha ritirato per l’ennesima volta la sua tessera, ha dato il suo contributo al Partito Democratico, ha ringraziato ed è tornata a casa.
Anche se le mancava poco da vivere, Severina ha affidato al Partito Democratico la speranza di una vita intera: fare dell’Italia un paese più giusto, più equo, più democratico, dove possa trovare finalmente piena attuazione la nostra Costituzione, quella Costituzione per la quale Severina ha rischiato la sua vita. E noi abbiamo il dovere di farlo, non c’è più tempo da perdere, non ci sono più occasioni da sprecare.
Alberto Savio
Roma, Assemblea Nazionale Segretari di Circolo – 23 giugno 2012
[ foto SALVATORE CONTINO ]
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