Sembra che da mesi la politica sia finita nel congelatore e che leggi, manovre finanziarie e riforme ci vengano paracadutate sulla testa da un gruppo di “tecnici”, con il compito ingrato di tradurre in provvedimenti i diktat dell’Unione Europea e della BCE. Da una parte il governo che pensa ai problemi dell’Italia, che cerca soluzioni alla crisi e si occupa del rilancio dell’economia; dall’altra i partiti (tutti) che fanno capolino nella cronaca politica solo per evidenziare polemiche, per questioni come il finanziamento pubblico o le indennità parlamentari, infine per episodi di corruzione.
Tutto questo accredita il pensiero che “sono tutti uguali” e alla radice dei problemi dell’Italia ci sono loro: i partiti. Per chi ha deciso di impegnarsi attivamente in politica, questa conclusione è inaccettabile.
Non siamo tutti uguali. Siamo portatori di un’idea di società profondamente diversa: la società che abbiamo in mente noi è una società aperta, ai talenti e alle intelligenze, in grado di assicurare a tutti le stesse opportunità di successo, al figlio del ricco come a quello del povero; una società senza discriminazioni razziali o religiose, capace di garantire a tutti un livello dignitoso di vita; una società che punti sull’istruzione (pubblica e di qualità), sui servizi (alla famiglia in primo luogo), sulla salvaguardia dell’ambiente, sul rispetto della legge, su un benessere diffuso.
Questi sono i nostri riferimenti. E sono anche i mattoni alla base del nostro programma amministrativo che (tra ristrettezze di bilancio e difficoltà di vario genere) cerchiamo di portare avanti anche a Cadoneghe.
Il Partito Democratico è fiero di essere un “partito”, e di avere regole democratiche solide. I partiti sono libere aggregazioni di cittadini, sono previsti dalla Costituzione, e il nostro è un partito che nulla ha da spartire con la logica del leaderismo che ha pervaso tutti gli altri: contano gli ideali, i valori, l’idea di società che si tenta di realizzare, ben sapendo che la perfezione non è di questo mondo. Ma ci proviamo comunque.
Alberto Savio, segretario Pd Cadoneghe