Domenica 11 marzo alle 10.30 sarà ripiantata la mimosa che qualche anno fa è stata estirpata dal giardino della nostra sede. L’albero si era malato ed era stata necessaria la sua rimozione. Domenica mattina, con Lucia Vettore e altri volontari del nostro circolo, la mimosa tornerà al suo posto. Di Lucia Vettore pubblichiamo una riflessione sul senso dell’8 marzo.
8 MARZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA.
Non vogliamo cadere nella retorica che oggi è l’8 marzo, la nostra festa, e poi tutto torna come prima.
Vogliamo che ci siano tanti giorni importanti nel percorso quotidiano delle donne per l’affermazione di un ruolo paritario nella famiglia, nel lavoro, nella società. Perché siamo in Italia e siamo fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la condizione delle donne, in tema di occupazione, come per la scarsa rappresentanza nelle istituzioni.
Oggi inoltre la crisi accentua soprattutto per noi donne le difficoltà e fa perdere terreno nell’occupazione e nei diritti.
Non ci basta l’8 marzo.
Vogliamo più 13 febbraio ricordando la nascita del movimento Se non ora quando, per la difesa della dignità delle donne.
Vogliamo più 25 novembre per combattere la violenza nei confronti delle donne.
Vogliamo che tutti i giorni del calendario possano essere vissuti con la consapevolezza dell’importanza di essere donne, accettando e sottolineando anche le differenze.
Credo che le donne debbano marcare le loro diversità per affermare nuovi modelli, in cui prevalga l’attenzione per la “cura”, nel privato come nella vita pubblica, negando quell’abbinamento potere/privilegio che avvelena ogni rapporto, specialmente quando parliamo di istituzioni e rappresentanza politica.
Deve farci riflettere molto la violenza che continua ad esercitarsi sulle donne, i femminicidi che continuano ad insanguinare le zone più oscure dei rapporti tra gli uomini e le donne.
Perché tante vittime dei loro compagni, ex mariti o fidanzati, che non accettano di essere abbandonati? O anche di padri padroni e autoritari. MI do una risposta forse banale, c’è ancora troppa violenza nel ruolo maschile.
E’ una questione di modello culturale che richiede cambiamenti molto lunghi che vanno incoraggiati con azioni positive: quote rosa, congedi parentali anche per i papà, sanzioni per il rispetto della parità, leggi e misure che tutelino veramente le donne: servizi per l’infanzia, scuole e sostegno alle famiglie, servizi per gli anziani.
Bisogna affermare che le donne rappresentano una risorsa importante e consentire la loro realizzazione nella famiglia, nel lavoro, nella società.
Solo questo può rappresentare un passaggio di civiltà, un passo avanti per tutti.
Lucia Vettore
Partito Democratico
Consigliera comunale con delega alle pari opportunità