Il deputato del Pd Alessandro Naccarato ha partecipato domenica 20 novembre a un incontro con iscritti e simpatizzanti nella sede del Circolo di Cadoneghe del Partito Democratico.
E’ stata l’occasione per fare il punto sulla nascita del nuovo governo Monti e sulla chiusura di un ciclo politico durato molti anni e arrivato ormai, finalmente, al capolinea. La fine del berlusconismo, ha detto Naccarato, obbligherà anche la nostra parte politica a confrontarsi molto di più sui temi e sui contenuti: non esisterà più la scorciatoia del “no” a priori. Si apre, per il nostro partito, una nuova fase, che porterà ad assunzioni di responsabilità, perché la situazione economica impone scelte urgenti e riforme non più rinviabili.
Il governo Berlusconi, ha detto Naccarato, è arrivato al capolinea dopo un anno di paralisi parlamentare. Di fatto non sono più riusciti ad approvare una legge importante. Questa nuova fase politica sarà tutta da decifrare. Di certo c’è un rapporto più stretto tra il Pd e le forze politiche di centro. Il ruolo di Napolitano è stato fondamentale, anche per riportare al centro la funzione del Parlamento: l’Italia non è una repubblica presidenziale e la presenza dei nomi dei candidati a capo del governo nei simboli elettorali è una forzatura che deve far riflettere.
Naccarato ha ricordato le analogie tra questo passaggio politico e gli anni 92/93 quando l’Italia si trovò a dover fare scelte analoghe per il risanamento dei conti pubblici e poco dopo iniziò l’ascesa di Berlusconi e l’affermazione di populismi e movimenti demagogici, anti-europei e inneggianti all’egoismo sociale. La situazione italiana è bloccata da vent’anni. Non sono state fatte le riforme necessarie in tutti questi anni per rilanciare l’economia e ora ci troviamo a dover affrontare l’emergenza in un contesto nel quale si è radicata l’antipolitica, il leaderismo, c’è un senso civico da ricostruire, e l’evasione fiscale e la corruzione sono comportamenti ampiamente tollerati e giustificati.
In questo ventennio è prevalsa la conservazione, ora è necessario spingere sulle riforme e questa è la grande opportunità che si apre per il Pd, che ha già elaborato numerose proposte in materia.
Il governo Monti rappresenta una fase transitoria, di tregua e di pacificazione sociale. Ha il compito di portare fuori l’Italia dall’emergenza della crisi economica, elaborando proposte nel segno dell’equità, finalizzate alla riduzione del debito pubblico e alla crescita. L’alternativa sarebbero state le elezioni anticipate, in un contesto economico gravissimo, e con quale garanzia di governabilità? Per questo un periodo di decantazione non può che far bene al clima politico del paese.
Il Partito Democratico attende le proposte del governo sul fronte del risanamento economico ed è pronto a discutere, partendo dalle linee politiche già elaborate dal Partito, provvedimenti come la lotta all’evasione fiscale, la vendita di patrimonio pubblico, l’ici, la patrimoniale, l’alleggerimento del peso fiscale sulle imprese, l’aumento dell’Iva contestuale al mantenimento degli sgravi, la riduzione dei costi della politica, le pensioni.
Alla relazione di Alessandro Naccarato sono seguiti numerosi interventi da parte del pubblico che hanno toccato soprattutto i provvedimenti ventilati su pensioni, iva, riforma del welfare, la disoccupazione giovanile. Una discussione vivace sui temi che saranno al centro del dibattito politico dei prossimi giorni.