Tra i provvedimenti portati in Consiglio Comunale stasera, ci sarà anche la riproposta del Corso di formazione per cittadine immigrate nell’ambito del progetto “Accordo di programma tra la Regione e le Province del Veneto per la realizzazione di programmi formativi locali propedeutici all’integrazione degli immigrati regolari” (di cui alla DGR 2297/2009). La Provincia di Padova ha destinato alla realizzazione del corso un contributo di euro 2.200. In questi giorni si stanno raccogliendo le adesioni. Il corso, che partirà i primi di maggio per concludersi a fine giugno, servirà per insegnare alle iscritte le basi della lingua italiana, ma anche per far conoscere gli strumenti operativi per potersi integrare e i servizi per il cittadino e per la famiglia a disposizione sul territorio.
“Si tratta di una iniziativa a favore dell’integrazione della popolazione immigrata residente – spiega il sindaco Mirco Gastaldon – con l’obiettivo di promuovere e sostenere i processi di accoglienza, di rispetto e di convivenza all’interno della comunità locale. L’edizione dello scorso anno ha avuto riscontro positivo sia in termini quantitativi (l’adesione è stata di 31 allieve), sia in termini qualitativi, come attestato dalla costanza e dalla continuità della frequenza, nonché dal gradimento espresso dalle partecipanti. Nel nostro territorio esistono numerosi casi di famiglie di stranieri i cui figli frequentano regolarmente i corsi scolastici pubblici, finendo anche con il rappresentare per gli adulti l’unico ‘tramite’ di integrazione con la comunità. In pratica succede che a questi bambini e ragazzi venga demandato il compito di fungere da interpreti per le loro famiglie, e non solo in senso linguistico. Il problema colpisce soprattutto le madri, naturalmente, che trascorrendo in casa la quasi totalità del tempo non riescono a interagire con la società e non hanno alcuna possibilità di apprendere la lingua italiana. Di conseguenza, queste donne sono costrette a vivere una situazione di immobilità, perché non possono nemmeno provare a cercarsi un’occupazione, mancando sia degli strumenti linguistici elementari per poter comunicare, sia delle informazioni di base per poter accedere a uffici e servizi a loro disposizione”.
Altro provvedimento proposto all’approvazione del Consiglio Comunale riguarda l’adesione di Cadoneghe alla Rete dei Comuni Solidali denominata Comuni della Terra per il Mondo.
Lo Statuto dell’Associazione Comuni della Terra per il Mondo prevede alcuni obiettivi: mettere in relazione fra di loro i Comuni che aderiscono al progetto per dare continuità e forza alle iniziative solidali rivolte ai paesi poveri del mondo; favorire scambi della cultura materiale (arte, competenze, prodotti e tradizioni) rendendola disponibile come motore di sviluppo; promuovere e gestire attorno agli scopi sociali il collegamento con enti ed organismi diversi (Regioni, Governo, UE, altri organismi nazionali o internazionali); sostenere e diffondere quei valori etici e di giustizia sociale, oggi negati in molti Paesi e necessari a garantire i diritti fondamentali delle persone; riconoscere come una ricchezza e non come motivo di contrasto le differenze di costume, di vita e religiose, attraverso azioni di divulgazione e conoscenza delle culture; valorizzare le attività e i progetti che possono affermare una cultura di pace e di solidarietà, sostenendo la non violenza e il rifiuto della guerra quale mezzo dei paesi ricchi per sottomettere quelli poveri; favorire modi di sviluppo non aggressivi per il pianeta.
“Fino ad oggi i Comuni hanno cercato di dare risposta alle richieste della gente in modo autonomo, il più delle volte disarticolato, seguendo la moda o le richieste estemporanee che di volta in volta venivano loro rivolte senza una logica organizzativa né un progetto ben preciso – dice Gastaldon –. Proprio da questa considerazione nasce l’idea di proporre la realizzazione di una rete tra i Comuni del nord e del sud del mondo, tra Comuni ricchi e Comuni poveri, una rete a cui potrebbero partecipare tutti gli enti pubblici che agiscono sul territorio a diretto contatto con la popolazione. La creazione di una rete tra i Comuni potrebbe permettere contatti diretti con le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, coinvolgimento con le associazioni presenti sul territorio, massima informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Aderendo alla Rete dei Comuni della Terra per il Mondo, anche Cadoneghe, in questa logica, potrà dare il suo apporto, trasformarsi in un laboratorio di cultura di pace e solidarietà e contribuire ad instaurare la solidarietà come principio cardine delle moderne democrazie”.