Con la chiusura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2011/12 e la pubblicazione degli ammessi, l’Amministrazione comunale di Cadoneghe traccia un bilancio della situazione delle scuole dell’infanzia del proprio territorio. La buona notizia è che tutte le famiglie che hanno chiesto per i propri figli l’iscrizione alla scuola materna pubblica sono state soddisfatte; saranno quindi 125 i bambini residenti che a settembre troveranno aperti i cancelli degli istituti pubblici.
Le scuole dell’infanzia pubbliche di Cadoneghe sono tre: la scuola d’infanzia Girasole (via IV Novembre, quartiere Bragni) ospita 4 sezioni per un totale di 100 bambini; la scuola materna l’Isola del Tesoro (via Rigotti, Cadoneghe), nata nel 1979 insieme alla scuola elementare Galilei, ha visto terminare proprio quest’anno gli ultimi lavori di ampliamento e ammodernamento ed ora mette a disposizione degli utenti 3 sezioni, per un totale di 84 bambini; infine l’ultima nata, la scuola materna l’Aquilone (via Conche, Mejaniga), inaugurata nel dicembre 2006, che dispone di 5 sezioni per un totale di 125 bambini.
Dunque sono 309 i bambini che frequentano le scuole dell’infanzia pubbliche; di questi 125 usciranno per iniziare la scuola dell’obbligo, e altrettanti verranno accolti nel settembre 2011. Tutte le scuole dell’infanzia pubbliche fanno riferimento ad un’unica Direzione Didattica, presso la scuola Boschetti Alberti.
A Cadoneghe l’offerta formativa delle scuole pubbliche è completata dalle scuole cattoliche paritarie: adiacente all’Aquilone infatti c’è la nuova sede della materna Pio X, gestita dalla parrocchia di Sant’Antonino di Mejaniga; mentre in via Marconi si trovano nello stesso edificio la scuola materna, la scuola elementare e la scuola media del Sacro Cuore. Le scuole cattoliche sono frequentate complessivamente da 250 bambini, suddivisi in 5 sezioni alla Pio X e 5 sezioni al Sacro Cuore. Di questi 150 sono residenti, nella misura di 100 bambini alla Pio X e 50 bambini al Sacro Cuore.
Le scuole dell’infanzia di Cadoneghe attirano anche l’utenza dei paesi vicini: Campodarsego con le sue frazioni, Vigonza e Isola di Torre, che pure è un quartiere di Padova, ma gravita per tutti i servizi nel comune di Cadoneghe. «Questo è ovviamente un titolo di merito per le scuole dell’infanzia del nostro territorio – dice l’assessore all’Istruzione Giovanni Petrina –, che possono vantare una molteplicità di proposte pubbliche e private ben dislocate nel territorio. È chiaro che le iscrizioni dei bambini non residenti vengono accettate dopo aver soddisfatto tutte le richieste del territorio; e le tariffe per i buoni pasto o per le rette è differenziata tra residenti e non residenti».
L’Amministrazione di Cadoneghe, nel rispetto del principio di sussidiarietà e della libertà di scelta dei genitori, ogni anno eroga anche un contributo per le scuole dell’infanzia paritarie. La cifra, che non è vincolata da convenzioni, oscilla in base al numero degli iscritti residenti e ovviamente anche in base alle risorse delle casse comunali; in questi anni si è aggirata intorno ai 200 euro per bambino (220 euro per l’anno scolastico 2009/10), in media rispetto ai contributi degli altri Comuni del Veneto; con la fondamentale differenza però che a Cadoneghe esiste un’offerta pubblica che soddisfa quasi il 60% delle famiglie di Cadoneghe, e il 100% dei richiedenti.
«Si leggono spesso in questi giorni nei giornali richieste e appelli per la sopravvivenza delle scuole cattoliche private – conclude l’assessore Petrina –, tutti indirizzati alla Regione Veneto, colpevole di aver tagliato milioni di euro al bonus scuola e soprattutto di non aver ancora saldato il contributo ordinario per scuole materne e nidi dell’anno scorso. Le associazioni delle scuole cattoliche capeggiate dalla Fism hanno lanciato un ultimatum al Presidente Zaia, reclamando 110 milioni di euro. Una situazione difficile. È evidente che cifre di questa portata possono essere richieste alle Regioni, non certo alle modeste e tartassate casse dei Comuni».