Parto da un punto contenuto nel Piano triennale delle Opere pubbliche, che consideriamo di particolare importanza.
L’ALLARGAMENTO DI VIA ROMA. SUBITO.
Oggi in Via Roma ha avuto luogo un corteo promosso dal Partito Democratico e dalle altre forze che sostengono l’amministrazione comunale. Molti cittadini, con il sindaco in testa, hanno chiesto con forza alla Provincia di Padova di fare la propria parte per finanziare il secondo stralcio dell’allargamento della Provinciale 34 delle centurie, meglio conosciuta come Strada bassa o Via Roma.
E’ una strada provinciale, quindi di proprietà e di competenza dell’ente provinciale, presieduto da Barbara Degani. Si tratta di un km di strada estremamente pericoloso, che ha già visto decine di incidenti, l’ultimo solo pochi giorni fa. Alcuni di questi mortali. Mancano i marciapiedi, manca la pista ciclabile, le condizioni del manto stradale sono penose, la larghezza della strada, dove transitano centinaia di autocarri, pullman, ecc. rappresenta un rischio reale per l’incolumità dei passanti.
Da anni il Sindaco e l’amministrazione sollecitano una risposta dalla Provincia. Da anni questa amministrazione si è mossa con decisione nell’ambito del doveroso rispetto istituzionale. E da anni una risposta non arriva. Né un sì, né un no. Questo è il motivo per il quale la previsione di quest’opera pubblica è stata collocata nel 2012 e non nel 2011 nel piano Triennale delle opere che stiamo per approvare.
Entro l’anno partiranno con ogni probabilità i lavori di rifacimento della fognatura da parte di Etra che comporteranno la chiusura totale della strada. Cadoneghe ha già messo sul piatto risorse importanti per l’allargamento di via Roma, oltre 700 mila euro che potrebbero coprire la metà dell’intervento. Non solo l’allargamento della strada, ma anche il prolungamento dei marciapiedi e della ciclabile lungo via Marconi, per completare finalmente il collegamento in sicurezza, pedonale, automobilistico e ciclabile, tra Cadoneghe e Reschigliano.
Crediamo che questa sia una infrastruttura non più rinviabile. Richiede un intervento immediato e la Provincia ha il dovere di allocare le risorse necessarie già in questo esercizio. Il dialogo tra le istituzioni deve essere sempre improntato al massimo rispetto e non deve essere contaminato da faziosità. Così è stato a lungo, ora respiriamo un clima politico ammorbato, per niente sereno. Non possiamo accettare che questa faziosità e questa partigianeria debbano pagarla i cittadini di Cadoneghe, dovendo rinunciare a quello che è a tutti gli effetti un diritto: il diritto alla sicurezza, il diritto di non rischiare la vita quando ci si muove a piedi, in macchina o in bicicletta nel territorio comunale.
TAGLI E PATTO DI STABILITA’: UNO SCENARIO SEMPRE PIU’ CUPO.
Venendo al Bilancio di Previsione che oggi voteremo, ci troviamo di fronte alla riproposizione, con numeri ulteriormente peggiorati, della situazione di un anno fa. Un anno fa approvammo un bilancio che presentava 150 mila euro in meno di trasferimenti dallo Stato centrale rispetto all’anno prima e vincoli imposti al patto di stabilità che azzeravano di fatto le possibilità per l’ente di avviare investimenti significativi.
Quest’anno lo scenario si fa ancora più cupo. E’ una situazione generalizzata, comune a tutte le amministrazioni locali, ma non si tratta certo di un destino inevitabile, ma dell’effetto di scelte politiche precise assunte dal governo nazionale. I tagli agli enti locali sono stati pesantissimi, oltre il 30%. Per Cadoneghe i minori trasferimenti statali – l’abbiamo appena sentito dal Sindaco e dal Revisore – ammontano a circa 280 mila euro, a cui vanno sommati gli oltre 400 mila euro che è il miglioramento di saldo da conseguire tra entrate e uscite nel 2011 per effetto del patto di stabilità.
Anche dalla Regione le risorse trasferite si fanno via via più misere. Meno 13 mila euro il contributo per l’asilo nido. Azzerati i fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, i fondi per disabilità ecc.
IL SOCIALE NON SI TAGLIA: RISPOSTE AL DISAGIO E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
Allora una risposta politicamente significativa è senza dubbio, da parte della nostra amministrazione, il mantenimento della spesa per il settore sociale ai livelli dello scorso stanziamento, che aveva incrementato rispetto all’anno precedente il budget di oltre 100 mila euro. Ci sembra una scelta qualificante, del tutto controcorrente rispetto, per esempio, a un governo che taglia il Fondo nazionale per le politiche sociali, portandolo da una dotazione di quasi 1 miliardo di euro nel 2008 a una previsione di 275 milioni di euro nel 2011, oppure il Fondo per la famiglia, passato dai 185 milioni dell’anno scorso a 51 previsti nel 2011.
Per quanto riguarda le altre voci significative del nostro bilancio l’impostazione ricalca di fatto quella seguita lo scorso anno, naturalmente con ulteriori e più pesanti ricerche di economie, risparmi, tagli e ridimensionamento di servizi e di personale.
Sul fronte delle entrate, il nostro comune non si è mai caratterizzato per un aggravio della pressione fiscale e questo rimane un punto fermo. Riteniamo che far pesare sulle tasche dei cittadini, di tutti i cittadini, indistintamente, i sacrifici imposti dalle scelte politiche del governo nazionale e della regione sia una risposta sbagliata, che andrebbe a compromettere ulteriormente la già asfittica capacità di spesa delle nostre famiglie e dei cittadini, e inciderebbe pesantemente sulla qualità della loro vita.
Ricordo che anche lo scorso anno, nonostante una parziale compensazione per il mancato introito ICI, la nostra amministrazione decise di mantenere invariato il carico fiscale.
TAGLI OBBLIGATI ALLA CULTURA: UNA SCELTA DOLOROSA.
Ci sono settori, innanzitutto quello della cultura e in parte quello della promozione dello sport, che escono pesantemente ridimensionati da questo bilancio.
Si tratta di fatto delle uniche voci di spesa comprimibili. Siamo consapevoli, tutti, che queste scelte possono avere conseguenze nel tessuto sociale della nostra comunità. Non sono tagli che approviamo questa sera a cuor leggero. Ma non abbiamo alternative. La consapevolezza però che queste scelte sono scelte gravi ci deve spronare a un “di più” d’impegno nella ricerca di percorsi alternativi, nella promozione di una politica culturale e sportiva capace comunque di sostenersi e di dare risposte adeguate ai tempi che viviamo.
Se il bilancio 2010 rifletteva chiaramente la crisi del paese, testimoniata anche da alcuni numeri come il calo dell’addizionale energetica, questo bilancio non è certamente lo specchio della ripresa.
Le situazioni di disagio sociale sono ancora molte ed evidenti. Il mantenimento dello stanziamento per il sociale permette di continuare a dare risposte puntuali a questo disagio e conservare invariato ai nostri concittadini il livello qualitativo di molti servizi pubblici nel nostro territorio.
Non dimentichiamo che Cadoneghe ha un patrimonio importante, forse tra i più qualificati della provincia, in termini di servizi pubblici, dalle strutture scolastiche per l’infanzia, asilo nido, ludoteca, strutture per gli anziani, impianti sportivi, biblioteca, spazi per l’aggregazione civica, parchi cittadini ecc.
VALORIZZARE E MANTENERE IN EFFICIENZA IL PATRIMONIO, PROGRAMMANDO IL FUTURO DI CADONEGHE.
Il nostro impegno va nella direzione di valorizzare e mantenere in efficienza questo patrimonio, che ha reso Cadoneghe una cittadina vivibile e ai primi posti nelle scelte di chi decide di trasferirsi nelle nostre zone.
Non abbiamo certamente intenzione di fermarci qui, abbiamo anzi il dovere di programmare altri investimenti e altri servizi a beneficio della comunità. Il piano delle opere li elenca e rappresentano gli obiettivi della nostra azione amministrativa.
Nelle condizioni in cui stiamo operando e con i vincoli vigenti, però, questo tipo di programmazione è fortemente compromessa. Non c’è alcuna possibilità di contrarre mutui, perché la previsione di entrate è troppo aleatoria, pur essendo Cadoneghe uno dei comuni più virtuosi e meno esposti della provincia.
Allora è importante certamente individuare modalità alternative, fare rete, ottenere economie significative, senza trascurare nulla, puntare su investimenti sostenibili, continuare a investire risorse, non solo economiche, per conservare e non disperdere il vivace tessuto sociale della nostra comunità.
Crediamo che questi siano i principi chiave che hanno ispirato la formulazione di questo bilancio e sono anche le fondamenta su cui si basa costantemente la nostra azione amministrativa e politica.
Per questo il nostro voto sarà a favore dell’approvazione del Bilancio di Previsione 2011 e Piano Annuale e Triennale delle Opere pubbliche.
Alberto Savio, capogruppo “Cadoneghe Città e Ambiente”, 14.02.11