Tra pochi giorni, sabato 6 e domenica 7 Giugno, saremo chiamati alle urne per eleggere i nostri rappresentanti in Europa, in Provincia e in Comune. Potremo cioè scegliere liberamente, attraverso il nostro voto, la lista e/o il partito e, con loro, le persone che riteniamo più credibili e capaci nell’amministrare la cosa pubblica e rappresentarci nelle istituzioni.
La Costituzione Italiana riconosce infatti ai cittadini il diritto fondamentale a votare e ad essere votati. Mentre nel primo caso, cioè votare, la cosa è abbastanza scontata – ci si reca al seggio elettorale e si esprime la propria scelta – più complessa è la motivazione per cui ci si mette personalmente “in gioco” con la propria candidatura.
Viene infatti spesso chiesto: perché lo fai? Quali sono le motivazioni che ti spingono a candidarti per fare l’amministratore o il politico? Cosa pensi di ottenere dedicando il tuo tempo alla politica? Domande legittime cui si possono dare semplici risposte.
La politica è parte integrante della nostra vita. Tutti ne parlano: giornali, radio, tv, noi stessi; tutte le scelte economiche, sociali, ambientali, sanitarie, passano attraverso decisioni politiche. Molte scelte tuttavia non sempre ci trovano tutti d’accordo, anzi, spesso, ci contrappongono, vedi ad esempio i temi etici sulla tutela dell’inizio e della fine della vita, la riforma della giustizia, il garantismo in materia di libertà e diritti. Ci sono ideali e posizioni non condivisi allo stesso modo e fonte di conflittualità fra schieramenti avversi e non solo.
In tale contesto, non certo privo di stimoli, anziché protestare e discutere passivamente, ci chiediamo positivamente: qual è la “mia” posizione nella società e come posso “io” contribuire a migliorare e anche cambiare situazioni che non sono conformi al “mio” modo di pensare?
La consapevolezza che “anch’io” sono in grado di dare il “mio” apporto fattivo e la fiducia nell’agire come soggetto collettivo costituito da persone che progettano e operano per migliorare la nostra società, ispirandosi a principi etici, al pieno servizio del bene comune, a modelli di convivenze rispettosi degli altri e condivisi, mi permettono di rispondere “sì”, positivamente e con coraggio agli impegni che mi attenderanno una volta eletto.
E’ importante considerare e riconoscere l’impegno civico profuso da chi, in ogni formazione sia schierato, si candida al governo della cosa pubblica, specialmente a livello locale.
Oggi non è semplice neanche fare il sindaco di una media comunità come Cadoneghe: servono esperienza e competenza per riuscire a mettere in pratica i programmi, e una visione ampia che contempli delle scelte eque a favore di tutti i cittadini, compresi quelli che hanno votato per l’altra parte.
Per avere questi comportamenti da parte degli eletti sono comunque decisivi i singoli cittadini elettori.
Decisiva è la partecipazione elettorale. Più partecipano al voto, più hanno forza personale e collettiva per chiedere conto a chi li rappresenta nelle istituzioni. Più accettano il dialogo con i candidati, più saranno nelle condizioni di verificare l’attuazione degli impegni presi.
Decisiva è la scelta elettorale. Al di là della buona volontà di ogni singolo candidato, i risultati sono frutto di una scelta di campo politica e di una squadra di persone. Il Partito Democratico è la scelta elettorale di cui oggi le istituzioni hanno bisogno per orientare meglio le scelte nazionali ed europee. Il Partito Democratico ha individuato persone che possono ben rappresentarci in Europa, in Provincia e a Cadoneghe. Votare per i candidati del Partito Democratico è un “buon voto”. Ed è l’augurio che rivolgo ai concittadini di Cadoneghe.
Rinaldo Contin
Coordinatore del Circolo PD Cadoneghe