Centri Estivi 2020 ‐ Considerazioni sul ruolo del Comune

Dopo il lungo periodo di chiusura di Nidi, Scuole dell’Infanzia e Scuole di ogni ordine e grado per l’emergenza Covid19, fortunatamente da giugno i genitori hanno potuto iscrivere i loro figli ai Centri Estivi: un servizio più che mai importante in questo momento, perché risponde ai bisogni di bambini e ragazzi di incontrare e stare finalmente con i propri compagni, all’aria aperta, impegnandosi in attività di gioco, sportive, educative e al tempo stesso dà una mano ai genitori nella gestione dei tempi di cura e di lavoro.
Ottimo! Si apprezzano le diverse opportunità presenti a Cadoneghe!
Ma facciamo anche una riflessione su come l’Amministrazione Comunale si è mossa in merito ai Centri Estivi.
E’ vero che la gestione fa capo a soggetti privati del nostro territorio e quindi con piena libertà di scelta nell’organizzazione del servizio, ma il Comune, in quanto responsabile delle politiche per la famiglia, ha inteso stabilire le indicazioni generali per i soggetti gestori e per le famiglie con l’“Atto di indirizzo Centri Ricreativi Estivi 2020”, approvato con delibera di Giunta Comunale n° 87 del 12/06/2020.

Se si va a ben guardare, queste indicazioni generali di fatto si riducono a poche regole:
‐ i soggetti gestori (cooperative, imprese, associazioni di volontariato, etc.) devono avere un’esperienza di almeno un anno – nel corso dell’ultimo quinquennio – nella gestione di progetti similari e possono chiedere il patrocinio del Comune entro luglio 2020, presentando uno specifico progetto per i Centri Estivi, tutti peraltro già in corso di svolgimento nel mese di luglio;
‐ l’Amministrazione stabilisce in 25 € l’ammontare del contributo a ciascuna famiglia per ogni settimana di frequenza al Centro Estivo, fino a un massimo di 100,00 €;
‐ sono definiti i criteri di priorità nell’accesso, ai quali i soggetti gestori devono attenersi.
Nell’”Atto di indirizzo” non si ritrova invece alcun riferimento a:
‐ obbligo per i soggetti gestori della applicazione delle misure di contenimento dell’emergenza da covid19 (es. n° massimo di bambini/ragazzi per gruppo; procedure di controllo in entrata, sanificazioni necessarie etc.); il riferimento si ritrova poi nella domanda per l’uso gratuito di strutture comunali per la realizzazione di Centri Estivi – scadenza 31 luglio.
‐ programmazione degli interventi richiesti per l’accoglienza di bambini e ragazzi con disabilità (ad es. attivazione di operatori aggiuntivi, modalità di inclusione etc.);
‐ criteri generali a garanzia della qualità del servizio (formazione degli operatori in relazione alla specifica tipologia di Centro Estivo, coordinamento degli operatori, programmazione settimanale delle attività etc.);
‐ livelli di reddito familiare e fruizione da parte delle famiglie di altre provvidenze legate all’emergenza Covid19 per l’assegnazione del contributo comunale.
Tenuto conto di queste evidenze, ci si chiede come possa essere definito il ruolo dell’Amministrazione Comunale, visto che approva “Atti di Indirizzo” che non esprimono la necessaria attenzione agli aspetti di qualità ed equità, che risultano fondamentali per qualsiasi servizio ricreativo, educativo, sociale, sostenuto dall’Amministrazione Comunale.
E, ovviamente, non è previsto alcun controllo, non inteso in senso ispettivo, ma come verifica del buon andamento del servizio.

Quanto alla semplificazione, che può essere portata a motivazione di questa impostazione “leggera”, ricordiamo che essa deve comunque garantire efficacia, efficienza e qualità. E il principio di sussidiarietà, che potrebbe essere chiamato in causa a questo proposito, va inteso come collaborazione tra pubblico e privato, regolata in base ai ruoli di ciascuno, con condivisione di risorse e, soprattutto, condivisione di responsabilità.
I risultati che vediamo o possiamo immaginare come conseguenza di questa carenza nella regia dell’Ente di governo sono:
‐ il proliferare di iniziative ricreative ed educative senza riferimenti comuni;
‐ l’assenza di una programmazione condivisa delle attività per tutto il periodo estivo;
‐ una disparità di trattamento per le famiglie utenti del servizio, mascherata da un contributo uguale per tutti
Ci sembra poi importante sottolineare la mancanza in questo momento di proposte per gli adolescenti!
Ma ancor prima preoccupa la mancanza di politiche locali organiche che investano sulla nostra comunità perché cresca come comunità educante, dove i diversi soggetti pubblici e privati condividono il compito e la responsabilità di costruire opportunità per il benessere di bambini, ragazzi e famiglie.

Per opportuna informazione si riporta il prospetto riassuntivo dei Centri Estivi di quest’anno, sulla base dei dati che siamo riusciti a raccogliere

** Ha avuto esito positivo la richiesta dei genitori di avere un Centro Estivo per i bambini già frequentanti  l’Asilo Nido.
Può essere che altri soggetti si inseriscano in corsa con le loro proposte da realizzare presso le scuole ed i parchi pubblici che saranno concessi in uso gratuito dall’Amministrazione.
Partito Democratico – Circolo di Cadoneghe           Coalizione Civica per Cadoneghe         Cadoneghe Unisce