Giunge al suo epilogo la vicenda della panchina rossa di Cadoneghe contro la violenza sulle
donne. Dopo la sua rimozione, risalente al 12 novembre, per fare posto all’albero di natale,
collocato però più di un mese dopo, la panchina è stata presente in sala consiliare per il solo
consiglio del 18.11.2019, per poi sparire con la giustificazione della necessaria
manutenzione.
Era sembrato un modo per rimuovere tutti i simboli delle passate amministrazioni:, la
bandiera della Pace, il logo “sovietico”, lo striscione “Verità per Giulio Regeni”, per finire
appunto con la panchina rossa.
Finalmente il 6 marzo, la panchina è riapparsa, più fiammante che mai: è stata collocata non
nella piazza del municipio dove si trovava inizialmente, ma in una posizione più discreta,
nella piazzetta antistante la biblioteca, con una targa laterale riportante la frase originaria,
pensata dai ragazzi delle medie, senza però il riferimento alla data e alla circostanza in cui
era stata inaugurata dall’amministrazione Schiavo (25 novembre 2018 Giornata
Internazionale contro la violenza sulle donne).
Questa riapparizione pensiamo sia dovuta a più fattori: alla mobilitazione del 25 novembre
scorso che ha visto una grande partecipazione sul tema della violenza contro le donne e che
ha chiesto conto della rimozione di un simbolo importante in tal senso, all’interessamento
dei consiglieri regionali Piero Ruzzante, Patrizia Bertelle e Cristina Guarda che avevano
attivato la Giunta Regionale, alle interpellanze dei consiglieri comunali del PD.
Probabilmente dobbiamo la ricomparsa della panchina rossa anche al pragmatismo
dell’amministrazione Schiesaro che si è resa conto del fatto che in tema di simboli e di
violenza sulle donne non si scherza e che presso i cittadini di Cadoneghe esiste una forte
sensibilità in tal senso. Senza contare poi che la rimozione della panchina rossa andava
contro le raccomandazioni della Giunta Regionale in tema di violenza sulle donne.
Posto che l’attuale collocazione può essere considerata consona (anche se non di pari
visibilità rispetto a prima) e la nuova targa più elegante, pare però di capire che al Sindaco
Schiesaro non interessino molto le iniziative sul tema delle pari opportunità e contro la
violenza sulle donne.
Il Sindaco ha infatti deciso di non rinnovare l’apertura dello Sportello Donna, affidato al
Centro Veneto Progetti Donna e presente a Cadoneghe dal 2013, un presidio importante per
le donne più fragili e maggiormente in pericolo.
Certo di questi tempi ci sono cose e preoccupazioni ben più stringenti, ma se per l’epidemia
di coronavirus abbiamo speranze che possa passare in tempi non lunghissimi, la violenza di
genere richiede invece un cambiamento culturale di lungo corso e soprattutto richiede di
non abbassare mai l’attenzione e l’impegno.

Donne di Cadoneghe