In merito ai risultati elettorali che hanno consegnato Cadoneghe alla Lega, leggiamo le sconcertanti dichiarazioni di importanti ex-dirigenti del PD con un misto di stupore e indignazione per le palesi distorsioni della realtà dei fatti.
Sia Alberto Savio, già segretario del PD, che Mirco Gastaldon, già vicesindaco nell’amministrazione Schiavo, si rifanno vivi in questi giorni per imputare la sconfitta di Michele Schiavo in primo luogo al sindaco uscente stesso e al gruppo dirigente  che lo ha sostenuto, cioè la maggioranza  del Partito Democratico. Il gruppo dirigente non avrebbe “tenuto l’orecchio a terra” e non avrebbe compreso la grande voglia di cambiamento della cittadinanza.
Queste persone, fino e ieri organiche al Partito Democratico, (ad alcuni di loro era stato offerto un posto in lista PD) cercano una giustificazione perché sanno che la vittoria della Lega a Cadoneghe è stata preceduta e consapevolmente preparata da un costante “fuoco amico” che ha tentato in tutti i modi di screditare l’amministrazione Schiavo e che ha addirittura dato luogo a più liste avversarie con la colpevole “distrazione” di Alberto Savio, allora segretario del partito, che non ha mai condannato né contrastato le spinte centrifughe che avvenivano sotto i suoi occhi.
Ma anche queste divisioni non sarebbero bastate a perdere il Comune (lo scarto è stato di “soli” 383 voti) se non avessimo assistito, una volta al ballottaggio, all’inqualificabile scelta di Virginia Garato, forte dei suoi quasi 700 voti, di fare accordi con la Lega anziché col Partito Democratico.
La Lista Civica di La Cava e Garato, che, in un primo momento, raccoglieva firme di sottoscrizione per  Mirco Gastaldon sindaco (il nuovo che avanza e la grande voglia di cambiamento!!!), ha fatto tutta la campagna elettorale presentandosi agli elettori come una forza di centrosinistra, usando anche il cognome Garato, emblema dell’antifascismo a Cadoneghe, per accreditarsi in tal senso.
Come si concilia questo con l’abbraccio con la Lega e con Schiesaro al ballottaggio? Fortunatamente molti elettori di Lista Civica si sono giustamente indignati di fronte alla scelta di stringere accordi con la Lega, ma purtroppo molti altri hanno seguito le indicazioni e hanno votato Schiesaro, andando ad incrementare quel divario da colmare che, al primo turno, era già di circa 1000 voti.
Come si vede, comportamenti stridenti anche sul piano etico.
È per questo che ora la Lega amministra Cadoneghe. Le liste che hanno proposto la conferma di Michele Schiavo, il Partito Democratico tra queste, hanno cercato di evitarlo. Con noi hanno cercato di evitarlo anche migliaia di cittadini di Cadoneghe, che sono i nostri interlocutori e a cui prima di tutto daremo conto.
 
 
Il Segretario Reggente
Partito Democratico
Ciicolo di Cadoneghe
Emanuele Lovato