I Circoli di Cadoneghe, Vigonza e Vigodarzere hanno confermato, nonostante una pioggia battente, il corteo che sabato scorso è servito a chiedere alla Regione la Metropolitana di superficie, l’SFMR che rimane a tutt’oggi sulla carta, nonostante inaugurazioni in pompa magna che risalgono ormai a diversi anni fa.
Il corteo ha percorso via Roma ed è arrivato alla Stagione di Vigodarzere. C’erano i circoli democratici di Cadoneghe, Vigonza e di Vigodarzere (presenti i segretari Savio, Giuffrida e la Di Iulio) e i sindaci dei due comuni confinanti Gastaldon e Vezzaro.
Il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale è un progetto che non trova realizzazione ed è fermo di fatto sulla carta da una decina d’anni. E intanto le nostre strade si intasano di mezzi, non essendoci alternative veloci ed efficienti all’auto privata, e i livelli di inquinamento crescono. La stazione di Vigodarzere dovrà diventare una delle fermate della linea veloce che conduce pendolari e studenti verso Padova. La manifestazione è servita anche a segnalare lo stallo nella soluzione del nodo di Castagnara. L’attuazione dell’SFMR e la realizzazione di un ponte ferroviario nuovo libererebbe quello vecchio, che potrebbe pertanto diventare automobilistico con evidente alleggerimento del traffico alla Castagnara.
La stessa richiesta vale per la stazione di Busa di Vigonza (ancora chiusa). Il territorio, grazie all’SFMR, troverebbe due sbocchi veloci e comodi in direzione Castelfranco e verso Venezia. Sulla mobilità pubblica e su un modello di sviluppo del territorio “sostenibile” siamo purtroppo ancora all’anno zero. Dopo decenni di “sbornia” edificatoria, senza alcun criterio, senza programmazioni serie, senza un livello accettabile di attenzione per le peculiarità e le potenzialità del territorio, bisogna, a tutti i costi, affermare la necessità di un modello di sviluppo alternativo che tenga conto della qualità di vita nostra e delle generazioni future.