Nel corso del prossimo Consiglio Comunale, convocato il 24 maggio, diventeranno definitive, con il voto della maggioranza dei consiglieri, le modifiche allo Statuto Comunale che riguardano in particolare la materia dei referendum comunali. L’iter di modifica dello Statuto è iniziato il mese scorso e ha comportato una sequenza di tre votazioni (l’ultima appunto sarà giovedì 24 maggio) nell’arco di un mese.
Il Consiglio Comunale di Cadoneghe ha deciso dunque di disciplinare con molta chiarezza e precisione le forme di consultazione popolare che erano già previste dal nostro Statuto, approvato nel 2004, adeguandole alla legislazione vigente.
Gli articolo 10, 11 e 12 dello Statuto sono stati riformulati per:
– distinguere tra loro gli istituti del referendum consultivo e propositivo (il primo promosso dal Comune, il secondo dai cittadini);
– identificare con chiarezza e univocità l’ambito in cui sono ammessi i referendum propositivo e abrogativo;
– abrogare le disposizioni che prevedono la possibilità di effettuare referendum consultivi o propositivi riguardanti materie territorialmente limitate.
Per il referendum abrogativo, vengono identificati nello Statuto gli atti per cui è possibile la consultazione referendaria nelle deliberazioni consiliari a contenuto “libero” e non incidenti sulle posizioni giuridiche di terzi.
In seguito ad una riflessione sull’argomento, emersa nella discussione svoltasi nella seduta di Consiglio del 28 marzo scorso, si è ritenuto opportuno reintrodurre e ridisciplinare la consultazione popolare, intesa come forma di partecipazione volta a verificare l’orientamento della cittadinanza su argomenti di particolare rilievo. Questa forma di partecipazione, a carattere non vincolante, potrà essere attivata dal Consiglio o dalla Giunta e si svolgerà concretamente attraverso assemblee pubbliche, sondaggi d’opinione mediante questionari o altri mezzi, anche telematici. In quest’ambito ricade anche l’eventuale decisione di trasferire la sede municipale.
Le altre modifiche agli articoli 22 e 31 riguardano le competenze di Consiglio e Giunta in materia urbanistica, tenuto conto della recente normativa che ha attribuito alla Giunta la competenza in materia di adozione e approvazione degli strumenti urbanistici attuativi.
Lo strumento del referendum sarà una risorsa preziosa nelle mani dell’istituzione comunale e dei cittadini. Una forma di “democrazia diretta” che lo scorso anno, a livello nazionale, è tornata a dimostrare la sua efficacia, dopo molti anni di mancato raggiungimento del quorum.
Il nostro gruppo Consiliare ha lavorato intensamente sia a livello di commissione che di consiglio comunale, collaborando con i competenti uffici. Accanto alla forma del referendum abbiamo voluto mantenere, in una forma meglio definita, anche lo strumento più snello e meno “burocratico” della “consultazione popolare”, già presente nello statuto originario.
Il prossimo passo sarà l’elaborazione del regolamento, che andrà a dettagliare ulteriormente tutte queste forme di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica e alle scelte strategiche di sviluppo del nostro Comune.