L’ex PM del pool di Mani Pulite Piercamillo Davigo sarà a Cadoneghe per un incontro pubblico con la cittadinanza, presso l’auditorium RAMIN (via Rigotti 2) il giorno Venerdì 30 marzo 2012 alle ore 21. Il sindaco di Cadoneghe Mirco Gastaldon introdurrà la serata, intitolata “MANI PULITE – VENT’ANNI DOPO”. L’intervista sarà a cura del giornalista del Corriere del Veneto, Giovanni Viafora.
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“Sono passati vent’anni da quando, il 17 febbraio 1992, a Milano fu arrestato Mario Chiesa, fatto che è stato considerato l’inizio di quelle indagini che i mezzi di informazione hanno chiamato “Mani pulite”. Quella non era la prima volta in cui un pubblico amministratore veniva sorpreso in flagranza di corruzione, e non fu l’ultima…” Inizia così la prefazione, scritta dall’ex pm di Milano Piercamillo Davigo, al libro “Mani pulite: la vera storia 20 anni dopo” di Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio (pubblicato da Chiarelettere).
Piercamillo Davigo fu uno dei magistrati del pool “Mani Pulite” della Procura della Repubblica di Milano, con Antonio Di Pietro, Francesco Greco, Gherardo Colombo, Tiziana Parenti, Ilda Boccassini, sotto la guida del procuratore capo Francesco Saverio Borrelli e del suo vice Gerardo D’Ambrosio. Le indagini giudiziarie furono condotte a livello nazionale nei confronti di esponenti della politica, dell’economia e delle istituzioni italiane. Le indagini portarono alla luce un sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano: furono coinvolti ministri, deputati, senatori, imprenditori, perfino ex presidenti del Consiglio.
Le inchieste diedero vita ad una grande indignazione dell’opinione pubblica e di fatto rivoluzionarono la scena politica italiana. Partiti storici come la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Italiano, il PSDI, il PLI sparirono o furono fortemente ridimensionati, tanto da far parlare di un passaggio ad una Seconda Repubblica.
A distanza di vent’anni il bubbone della corruzione appare tutt’altro che sconfitto. E l’opinione pubblica sta dando preoccupanti segnali di assuefazione. E’ importante quindi esercitare la memoria e ripercorrere, grazie a una testimonianza preziosa e lucida come quella del giudice Davigo, il sistema di corruzione e illegalità che venne alla luce grazie all’azione inquirente del pool, liberando il campo dalle storture propagandistiche attuate negli anni successivi. Perché, come scrive lo stesso Davigo nella stessa prefazione “è l’oblio dei misfatti che lentamente consuma la libertà delle istituzioni.”
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Piercamillo Davigo è attualmente consigliere della Corte Suprema di Cassazione, in servizio alla seconda Sezione penale dal 2005. Entrato in Magistratura nel 1978, è stato assegnato al Tribunale di Vigevano con funzioni di giudice, e dal 1981 alla Procura della Repubblica nel Tribunale di Milano con funzioni di sostituto procuratore. In questo ruolo si è occupato di criminalità organizzata, di reati finanziari e societari e di reati contro la pubblica amministrazione.
Dal 1992 ha fatto parte del cosiddetto pool Mani Pulite, trattando procedimenti relativi a reati di corruzione e concussione ascritti a politici funzionari e imprenditori. Dal dicembre del 2000 è stato consigliere della Corte d’Appello di Milano in servizio alla quarta Sezione penale ed alla seconda Corte d’Assise d’Appello. Dal 28 giugno 2005 è Giudice presso la Suprema Corte di Cassazione.
Ha scritto vari libri, di taglio prevalentemente scientifico. Fra i testi di divulgazione, si ricordano in particolare “La Giubba del Re – Intervista sulla corruzione”, scritto in collaborazione con Davide Pinardi, e “La corruzione in Italia – Percezione sociale e controllo penale”, scritto a quattro mani con Grazia Mannozzi (Laterza, 2007).