All’auditorium Ramin si è tenuto, lunedì 31 ottobre scorso, un incontro proposto dal Pd provinciale in tema di viabilità con Marco Marangoni, resp. Viabilità della Segreteria provinciale del Pd, Mirco Gastaldon, sindaco di Cadoneghe, e i consiglieri provinciali Fabio Rocco e Boris Sartori. L’obiettivo della serata, introdotta da Marco Marangoni e Mirco Gastaldon, era quello di raccogliere osservazioni sull’attuale Piano Provinciale della Viabilità.
Fabio Rocco ha spiegato che l’attuale PPV è lo strumento con il quale la provincia di Padova intende definire il quadro delle strade di propria competenza, ma anche di quelle di Anas e Veneto strade. L’assessore provinciale Marcato sta illustrando nel territorio provinciale questa bozza, assegnando ai soggetti invitati 30 giorni di tempo per porre le proprie osservazioni. Si tratta di un aggiornamento del piano del 2005 che parte dall’esistente comprendente anche opere in fase di avanzata progettazione, individua nuove viabilità nonché il potenziamento di quelle esistenti.
La Provincia sta vendendo le proprie quote nelle società autostradali e ciò consentirà una disponibilità economica di circa 45 milioni di euro, che potranno consentire la realizzazione di opere importanti. Per il PD è importante stabilire a quali opere dare priorità perché è dispersivo considerare tutte le opere in progettazione. E’ sicuramente prioritario il GRA, ma ci sono molte altre questioni.
Boris Sartori ha illustrato analiticamente gli interventi previsti nel Piano che è stato redatto dalla Net Engeenering, società che aveva redatto anche quello del 2005. Il piano parte dallo studio dei flussi del traffico che evidenziano alcuni punti maggiormente critici (corso Esperanto, corso Boston, Pontevigodarzere/Castagnara, SR 308); la novità è che rispetto a 5 anni fa i punti di saturazione non si verificano solo nelle ore di punta, ma anche in quelle cosiddette di “morbida”.
Considerata la viabilità esistente e le proiezioni future derivanti dalle pianificazioni urbanistiche (Pati) approvate dai Comuni, si è arrivati allo scenario tendenziale 2010-2020 le cui criticità non possono essere risolte con gli interventi in corso. Viene pertanto elaborato lo scenario futuro nel quale si prevedono interventi lineari (nuovi assi, allargamenti, potenziamenti strade esistenti) e interventi puntuali (rotatorie, ecc.).

Sartori ha ribadito che è necessario come PD individuare quali interventi debbano essere prioritari, tenendo conto che qualsiasi opera, per essere considerata e ottenere finanziamenti dalla Provincia, deve essere disegnata nel PPV. Per questo è necessario fare osservazioni in caso di lacune. Fattore da tenere in considerazione è che i Comuni non avranno molti soldi per realizzare opere viabilistiche. Fra le priorità emerge sicuramente il raddoppio della S.R. 308.
Ci sono stati diversi interventi da parte del pubblico, soprattutto per evidenziare le attuali criticità dei maggiori nodi viabilistici della cintura (la Castagnara e Pontevigodarzere), la presenza nel PPV di previsioni fortemente impattanti sull’ambiente e sul territorio (Limena col GRA, Ponte San Nicolò con la bovolentana, Maserà) o l’assenza di soluzioni a problemi annosi (come nel caso di Vigonza).
Mirco Gastaldon ha richiamato l’osservazione di Cadoneghe sulla necessità che il ponte sul Brenta sia fatto appena a valle della confluenza con il Muson andando ad utilizzare la via Zanon già asfaltata per raggiungere la viabilità della tangenziale di Padova (intervento 13 del PPV). Poi ha illustrato altre osservazioni non nuove, che il Comune di Cadoneghe ha ribadito nell’ultimo consiglio comunale su innesto GRA, ed errori della Provincia che non ha inserito negli interventi l’allargamento della S.P. 34 ed ha invece inserito la bretella di collegamento della zona industriale che è viabilità comunale.
Sempre su Cadoneghe, Lucia Vettore, consigliere comunale del Partito Democratico di Cadoneghe, ha ricordato che si è più volte sostenuta la necessità che Vigodarzere abbia un accesso a Padova, alternativo a Pontevigodarzere, ma che non è ragionevole sia trovato attraverso un percorso che passi sul ponte del Muson e sull’argine del Brenta. Mentre uno sbocco che utilizzasse il ponte ferroviario già esistente e portasse il traffico alla zona del capolinea del tram sarebbe sicuramente un’ottima soluzione. Occorre puntare, ha detto Lucia Vettore, sul trasporto pubblico come alternativa al traffico privato, dev’essere incentivato l’utilizzo dei mezzi pubblici con il prolungamento del tram a Cadoneghe e l’utilizzo della stazione SFMR di Vigodarzere.
Roberto Favero, del Pd di Cadoneghe, ha ricordato che il nuovo ponte sul Brenta da realizzare a Cadoneghe dev’essere condizionato all’arrivo del tram attraverso Pontevigodarzere fino a Mejaniga. Riguardo al GRA, ritiene sia mancato un progetto unitario da parte degli amministratori, per cui non si sono previsti ponti. Ma ricorda che diversi anni fa c’era la previsione di un ponte fra Vigodarzere e Limena che poteva congiungersi alla tangenziale.
Il sindaco di Vigodarzere Vezzaro ha detto che il PPV è un piano che parte dallo stato di fatto e si basa ancora sul piano Bentsik, di oltre 25 anni fa. E’ basato sulla viabilità privata, mentre si dovrebbe ragionare come mobilità integrata (trasporto pubblico e privato). In certe zone fortemente urbanizzate non è pensabile fare strade di sufficiente portata, l’unico modo di andare a Padova diventa quindi il trasporto pubblico. Il tracciato 13 non porta a nessuna soluzione per Vigodarzere.
Alcune possibilità relative al passaggio del GRA più a nord a Campodarsego sono state compromesse dal rilascio di concessioni edilizie che hanno creato ostacoli sul territorio. Per quanto riguarda il ponte del GRA a Limena ha fatto presente che il ministero dell’ambiente in sede di V.I.A. ha previsto addirittura il ponte sul Tavello in diagonale, con grande spreco di risorse per i maggiori costi che ciò comporta. Ha concordato che l’intervento 13 (nuovo ponte sul Brenta) sia realizzato solo a patto che ci siano interventi per trasporto pubblico. Non serve sempre costruire nuove strade, ma fare progetti per integrazione viabilità per trasporto pubblico e privato. E’ necessario fare riflessioni sulle opere da realizzare perché non ha senso spendere tanti soldi per interventi non risolutivi e/o che potranno essere realizzati chissà quando. Ogni sistema di viabilità comporta ferite per il territorio.
Fabio Rocco, capogruppo Pd in Provincia, ha concluso affermando che è necessario cercare di portare a casa il realizzabile, condividendo le scelte di integrazione della mobilità pubblica e privata. C’è bisogno che pervengano tutte le osservazioni entro il mese di novembre. Ha confermato la priorità del raddoppio della S.R. 308 e ha ribadito infine che grande viabilità non vuol dire solo spreco di territorio, ma anche sviluppo economico di parti del territorio e maggiori facilitazioni per i trasporti da parte degli imprenditori.