Il programma di iniziative predisposto dal Comune di Cadoneghe per celebrare la ricorrenza del 25 aprile, Festa della Liberazione, prosegue con un appuntamento di eccezione: venerdì 29 aprile in Sala Consiliare (dalle ore 20.30) il sindaco Mirco Gastaldon e la Giunta incontrano il regista Giuliano Montaldo. Intervengono il prof. Vincenzo Milanesi (Università di Padova) e il prof. Giorgio Tinazzi (Università di Padova). Ingresso libero.
Nel corso della serata Montaldo parlerà anche della sua ultima fatica. Il regista proprio in questi giorni sta ultimando il montaggio del suo nuovo film, L’industriale, girato a Torino con protagonisti Pierfrancesco Favino e Carolina Crescentini. La pellicola, il cui soggetto prende spunto dalla attuale crisi economica ed è stato scritto a 4 mani da Montaldo con il giornalista e scrittore Andrea Purgatori, uscirà nei prossimi mesi.
A seguire, proiezione del film L’Agnese va a morire, film di Giuliano Montaldo del 1976 con Michele Placido, Ingrid Thulin, Stefano Satta Flores, Dina Sassoli, tratto dal romanzo (1949) di Renata Viganò. TRAMA: Ucciso dai tedeschi il marito comunista, contadina analfabeta partecipa alla lotta partigiana, emancipandosi anche come donna. È il 1° (e l’unico) film italiano sulla Resistenza che ha per protagonista una donna. Dignitosamente illustrativo, privilegia gli intenti informativi su quelli celebrativi e ha un salto di qualità nella parte finale, grazie a un’ottima Thulin e alla fotogenia delle valli di Comacchio. (Morando Morandini)
SCHEDA GIULIANO MONTALDOGiuliano Montaldo esordisce nel cinema come attore in film come Achtung Banditi e Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani, Gli Sbandati di Citto Maselli.
Ma è come regista che si afferma come uno dei maggiori rappresentanti del cinema italiano. Collabora con Gillo Pontecorvo alla realizzazione del film La battaglia di Algeri che viene premiato con il Leone d’oro come miglior film alla 31.ma Mostra del cinema di Venezia.
Affronta negli anni settanta una spettacolare trilogia sul potere militare, giudiziario e religioso rispettivamente con i film Gott mit uns, Sacco e Vanzetti (premiato a Cannes come migliore attore uno dei protagonisti, Riccardo Cucciolla) e Giordano Bruno. Nel 1976 dirige il film L’Agnese va a morire che rimane tuttora l’unico film sulla resistenza che ha come protagonista una donna e che è tratto dal romanzo omonimo di Renata Viganò.
Molti altri titoli sempre di impegno civile caratterizzano la produzione di Montaldo. Tra essi, Tiro al piccione, Il giocattolo, Gli occhiali d’oro, il colossal televisivo Marco Polo che visto in tutto il mondo ha vinto il Premio Emmy per la migliore serie televisiva presentata negli Stati Uniti.
Negli anni 80 si dedica con grandi successi alla regia teatrale di opere liriche, dalla Turandot eseguita all’Arena di Verona, al Trovatore al comunale di Firenze con Luciano Pavarotti, alla Boheme con Placido Domingo sempre all’Arena e ancora Un ballo in Maschera, La Tosca, riproposta questa nella cornice maestosa dello stadio Olimpico a Roma.
Ritorna al cinema dopo qualche anno di sosta con I demoni di San Pietroburgo, il documentario L’oro di Cuba, presentato fuori concorso a Venezia nel 2009, ed ha appena finito di girare l’ultimo film L’Industriale, di prossima uscita.
Nella sua carriera ha diretto moltissimi grandi attori italiani e internazionali: Gian Maria Volontè, Ingrid Thulin, Massimo Girotti, Michele Placido, Philippe Noiret, Stefania Sandrelli, Adolfo Celi, Edward G. Robinson, Klaus Kinski, Janet Leigh, Giancarlo Giannini, Nicolas Cage, Nino Manfredi, Florinda Bolkan, Burt Lancaster Ben Gazzarra e tantissimi altri.
Indimenticabili le colonne sonore del maestro Ennio Morricone che hanno accompagnato quasi tutti i film di Montaldo (ricordiamo una fra tutte la colonna sonora di Sacco e Vanzetti con la famosa canzone Here’s to you, Nicola and Bart cantata da Joan Baez).
È sposato con Vera Pescarolo, che ha collaborato alla realizzazione di tutti i suoi lavori. Hanno una figlia, Elisabetta, costumista più volte premiata con il Davide di Donatello e altri prestigiosi premi per il suo lavoro.
E’ stato presidente di RAI Cinema ed è tuttora docente presso l’Accademia di Arte Cinematografica. Nel Giugno del 2000 è stato insignito del titolo di “Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana” dall’ex Presidente Ciampi.