Il Consiglio comunale è forse l’organo politico più vicino ai cittadini, almeno agli elettori, ed è chiamato, nella maggioranza dei casi, ad esprimere pareri sui principali provvedimenti proposti dalla Giunta comunale, o a recepire disposizioni legislative emanate da altri organismi superiori (Stato, Regione, Provincia, ecc.). Il momento nel quale il Consigliere comunale esercita il suo mandato è nella discussione e nella votazione delle proposte di deliberazione. Naturalmente il confronto tra la Giunta ed il gruppo consiliare che la sostiene è costante e produttivo: nel Partito Democratico ciò avviene a tutti i livelli ed a Cadoneghe, in particolare, il meccanismo gode di una tradizione democratica che dura da almeno sessant’anni. Il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale assicura pure ai Consiglieri importanti diritti amministrativi, autonomi rispetto al lavoro esecutivo di Sindaco ed Assessori: presentare interrogazioni e interpellanze, proposte di deliberazione, emendamenti alle proposte di deliberazione ed, infine, mozioni e ordini del giorno. Questi ultimi consistono in una proposta riferita all’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo, alla promozione di iniziative e di interventi da parte del Consiglio nell’ambito dell’attività del Comune o quale proposta di ordine del giorno se volta a far assumere una posizione del Consiglio in merito a problematiche che interessano la collettività locale.
Sono pertanto gli strumenti per poter fare, anche localmente, politica con la “P” maiuscola, in quanto impegnano tutta l’Amministrazione comunale ad attivarsi concretamente su questioni politicamente rilevanti, non solo a livello comunale. Andando a spulciare quanto avvenuto negli ultimi tre anni (2006, 2007 e 2008) si riesce a cogliere qualche elemento in grado di contribuire a dare identità al P.D. di Cadoneghe, visto che in quasi tutti i casi le proposte sono state avanzate dai Consiglieri dell’Ulivo, prima, e del P.D., dopo, o, in pochi casi, Ulivo e P.D., le hanno fatte proprie, votandole favorevolmente e condividendole nella maggioranza dei casi con il Partito della Rifondazione Comunista e l’Italia dei Valori e qualche volta anche con la Sinistra Democratica e l’Unione di Centro.
Scorrere semplicemente l’elenco dei titoli è emblematico: Ordine del Giorno sul problema degli sfratti e dell’emergenza abitativa; OdG per l’intitolazione di vie e spazi comunali a don Andrea Santoro, assassinato da fanatici terroristi in Turchia nel 2006, agli Italiani caduti in Iraq, per portare la pace ed a Giorgio Perlasca, il Giusto tra le Nazioni; OdG per la richiesta di fondi per una scuola elementare in Kosovo, che per mezzo del sostegno comunale ad una sottoscrizione pubblica, ha davvero portato un concreto aiuto; OdG di solidarietà al Papa, in seguito alle veementi critiche negative che gli furono rivolte dopo il “discorso di Ratisbona” del 2006, che riaffermava i principi di libertà religiosa in tutto il mondo; OdG contro l’iniziativa “Marciare per la pace pur amando l’America”, a favore della pace “senza se e senza ma”; OdG di condanna dell’utilizzo dell’otto per mille per il finanziamento della missione di guerra in Iraq, per continuare nel segno del pacifismo; OdG a favore dell’iniziativa dell’ONU intitolata “Make roads safe”, che impegna gli Amministratori a “produrre” sicurezza stradale; OdG contro la proposta regionale di concedere l’aumento delle aree destinate alla grande distribuzione, perché lo sviluppo deve essere prima di tutto sostenibile; OdG per spingere il Governo a modificare la legge elettorale, per ridare ai cittadini la libertà costituzionale di scegliere i propri rappresentanti, con la possibilità di esprimere la preferenza; OdG contro la riforma privatistica e classista della scuola e dell’università, che impegna l’Amministrazione comunale a mantenere i servizi scolastici, di propria competenza, liberi e pubblici; OdG a favore del federalismo fiscale, che contribuisce alla raccolta di firme per istituire una legge di iniziativa popolare che riservi il 20% dell’IRPEF ai Comuni; OdG intitolato “No al lodo Alfano”, per protestare contro le leggi ad personam, fatte solo per salvare i politici disonesti che hanno commesso reati che nulla hanno a che fare con il mandato popolare, come evasione fiscale, corruzione, bancarotta, malversazione, peculato, falso in bilancio, ecc.; OdG per sollecitare il finanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza e per la disabilità, perchè la Giunta regionale, nel 2008 ha promulgato la legge che istituisce il Fondo e nel 2009 lo ha privato delle sue risorse economiche. Alcuni Ordini del Giorno hanno prodotto provvedimenti veri, alcuni sono appelli a chi può farli ed altri sono proteste, comunque è un rapido excursus che evidenzia alcune semplici cose: qual è l’anima del P.D. di Cadoneghe, perché si debbono assolutamente vincere le elezioni comunali, provinciali ed europee di giugno e perché dobbiamo scalzare, al più presto, la destra dai governi regionale e nazionale.
Marco Guzzon